Quanto è cambiata la gastronomia italiana negli Stati Uniti? In una maniera che nessuna altra 'tavola' ha sperimentato. Una volta quando si parlava di 'Italian restaurant' lo si univa, immediatamente, alla tovaglia a quadri bianchi e rossi, una caraffa di vino nero, si diceva Chianti, ma non lo era, salsa di pomodoro e poi il 'chicken parmigiana', pollo alla parmigiana qualcosa che era solo frutto dell'inventiva di chi era arrivato negli Stati Uniti per cercare una vita migliore.

Oggi negli USA la nostra gastronomia è al vertice: basta contare, se si ha la pazienza, tutti i ristoranti italiani che vengono inaugurati, a un ritmo forsennato, da est a ovest. Oggi la cucina italiana è davvero 'al top' lusso nelle ricette e nei ristoranti, grandi nomi che fanno a gara tra loro per avere il ristorante migliore.

C'è un'altra Italia a tavola negli Stati Uniti e un tour americano per trovare i migliori ristoranti diventa il momento per andare a scoprire un sapore che, per certi versi, è difficile trovare da qualsiasi altra parte. Ci sono i locali vecchia scuola, quelli moderni e modernissimi, a volte semplici e antiche pizzerie che rappresentano una italianità che ormai non c'è più. Ma soprattutto in ognuno dei 50 stati degli USA, si può incontrare un ristorante italiano che merita di portare quel nome.

UN TOUR DAVVERO SPECIALE.

Il viaggio italiano a tavola, negli States, in ordine alfabetico, comincia dall'Alabama, a Birmingham, dove si trova 'Café Botega' presentato dallo chef Frank Stitt che nel 'carpaccio' ha il suo piatto principe. In Alaska, ad Anchorage, "Sorrento's", la vecchia scuola, gestito dalla stessa famiglia da oltre quarant'anni.

Passando in Arizona 'Pizzeria Branco' è stata portata da Chris Branco, nativo del Bronx, ora proprietario di una catena di ristoranti mentre nell'Arkansas per trovare il meglio ci si deve fermare a Fayetteville, al 'Wood Stone Craft Pizza & Bar'.

In California invece la scelta cade su 'Quince' a San Francisco, che col menù ha tre stelle Michelin. In Colorado ci si rifà alla cucina friulana con 'Frasca Food & Wine' che si trova a Boulder. Trasferendosi nel Connecticut la scelta è facile: 'Frank Pepe' a New Haven, è lì dal 1925 (il fondatore era emigrato negli USA nel 1909) e offre la classica pizza Napoletana.

Nel Delaware c'è Mrs. Robino, si trova a Wilmington, una storia che va indietro nel tempo al 1939 quando Tersilla Robino cominciò nella cucina di casa. Lo chef Michael Pirolo, nato nel Queens, ma cresciuto in Italia, in Florida, a Miami Beach ha aperto 'Macchialina' e in Georgia c'è ad Atlanta Varasanos, un ingegnere specializzato in software, che poi ha visto che era molto più bravo con le pizze.

Arrivando fino alle Hawaii, ad Honolulu, ecco 'Arancino di Mare' e nell'Idaho 'Guido's' ha portato la pizza New York style. Un classico, passando all'Illinois, si trova a Chicago è 'Spiaggia' con la firma di un celebre nome, Tony Mantuano.

Molto più recente nell'Indiana 'Diavola' che nella patria dei motori, a Indianapolis, ha fatto in fretta ad arrivare in pole. Da Verona ad Iowa City, ecco il viaggio dello chef Gianluca Baroncini per il locale che porta il suo nome.

Nel Kansas a Wichita c'è 'Albero Café', mentre nel Kentucky la palma di migliore se la prende 'Vincenzo's' a Louisville perché in cucina c'è lo chef palermitano Agostino Gabriele. In Louisiana, a New Orleans, una sosta da 'Domenica' è obbligatoria, come a Portland, ma nel Maine, 'Paciarino' è il number one.

'La Tavola' a Baltimora, nel Maryland, è una creazione dello chef veneziano Carlo Vignotto. Difficle scegliere nel Massachussetts, ma 'Scampo' a Boston ha il cuore italiano. Luciano Del Signore nel Michigan, a Southfield, presenta 'Bacco', più in là, Minnesota, 'Broder's Pasta' illumina Minneapolis. Ma nel Mississippi la chef fiorentina Paola Brugli ha la sua 'Stalla' a Biloxi. 'Trattoria Marcella' è nel Missouri, a St. Louis, ''Lucca's' è ad Helena, nel Montana e 'Spezia' a Omaha, nel Nebraska.

Per chi va nel Nevada, a Las Vegas, 'Costa di Mare', mentre nel New Hampshire 'Tuscan Kitchen', a Salem e Portsmouth, 'Spirito' nel New Jersey a Elizabeth e 'Il Vicino' nel New Mexico, ad Albuquerque. Poi il celeberrimo 'Del Posto, a New York e 'Mama Ricotta's nel North Carolina, Charlotte. Nel Nord Dakota uno chef lucchese, Mirco Minganti, guida 'Toscana' a Fargo, poi Cleveland, Ohio con 'Trentina' e 'Stella' ad Oklahoma City. Nell'Oregon, a Portland, c'è 'Nostrana' e il leggendario 'Vetri' in Pennsylvania a Philadelphia. 'Al Forno' nel Rhode Island, Providence e 'Trattoria Lucca' a Charleston, South Carolina e 'Botticelli' a Rapid City, South Dakota, con la cucina passata da madre in figlia.

Viaggio che prosegue a Memphis, Tennessee con 'Italian Kitchen' e si allunga nel Texas, Austin con 'La Traviata', poi Utah, Salt Lake City ecco 'Valter's', Vermont, a Burlingotn con 'Trattoria Delia'. In Virginia, a Richmond 'Graffiato', poi ancora Washington State, Kirkland, 'Café Juanita', 'Fiola' dello chef Fabio Trabocchi a Washington D.C. Infine per chiudere un tour senza eguali 'Fazio's' a Charleston nel West Virginia, fondato nel 1950, 'Bartolotta' a Wauwatosa nel Wisconsin e chiude 'Bella Fuoco' la pizzeria di Cheyenne nel Wyoming.