Il ricorso di Milano per contestare l'assegnazione della sede di Ema (Agenzia europea del farmaco) ad Amsterdam è "manifestamente irricevibile". Lo sostiene il documento dell'ufficio giuridico del Consiglio della Ue, spiegando che palazzo Marino ha presentato ricorso contro un organismo - il Consiglio, appunto - che invece "non può essere considerato l'autore della decisione". Secca e immediata la reazione del capoluogo lombardo, secondo cui "il ricorso" è invece "fondato e ricevibile" e il Consiglio Ue "non può rigettare nulla" dal momento che non ne era il destinatario.

"IL COMUNE DI MILANO HA COMMESSO UN ERRORE"
Secondo quanto si legge nella "memoria difensiva" prodotta dall'istituzione di Bruxelles, il capoluogo lombardo ha commesso un "errore" perché ha fatto ricorso contro la "decisione del Consiglio dell'Unione europea". Ma il Consiglio, si legge sempre nel documento, "non può essere considerato l'autore della decisione impugnata, ed essa non può in alcun modo essergli attribuita": la decisione su Ema infatti non è stato adottata dal Consiglio, bensì "dai rappresentanti degli Stati membri che hanno agito dunque non in qualità di membri del Consiglio, ma in qualità dei rappresentati dei loro governi, esercitando in tal modo collettivamente i poteri degli Stati membri".

"SELEZIONE RIGUARDAVA STATO NON COMUNE"
Inoltre, continua il documento, Palazzo Marino non è il destinatario dell'atto impugnato, perché "non ha avuto alcun ruolo diretto nell'intera procedura di selezione che ha unicamente visto coinvolta la Repubblica italiana". Spettava agli stati membri infatti, così come era stato deciso dal Consiglio Ue del 22 giugno 2017, presentare le candidature, scambiare informazioni con la Commissione e partecipare alle procedure di voto per l'assegnazione delle agenzie.

LA REPLICA: "RICORSO FONDATO E RICEVIBILE"
Il ricorso del Comune di Milano "è fondato e ricevibile, come lo stesso tribunale dell'Unione europea ha riconosciuto" ha replicato all'ANSA l'avvocato che ha presentato i ricorsi al Tribunale Ue e alla Corte dei Conti europea. Il Consiglio Ue "non rigetta nulla perché non ha il potere di farlo, come non ha nessun potere di dichiararlo irricevibile".  sE il ricorso presentato dal Comune di Milano "fosse davvero irricevibile - spiega l'avvocato Francesco Sciaudone, Managing partner di Grimaldi Studio Legale che ha curato i ricorsi dell'amministrazione - il tribunale l'avrebbe già fatto sapere, ma non è stato così". Il Consiglio "si difende per giustificare una situazione incresciosa che si è creata - ha precisato ancora il legale - perché la selezione riguardava un'offerta olandese più volte modificata, come ormai sappiamo bene".

POCHE RISPOSTE DAGLI OLANDESI
Intanto ad Amsterdam si è svolto il sopralluogo della delegazione dell'Europarlamento al sito temporeaneo e a quello definitivo scelto dall'Olanda per ospitare l'Ema. "E' un momento intenso, abbiamo fatto un sacco di domande e non ci sono moltissime risposte - ha spiegato il capo della missione, Giovanni La Via, parlando della sede provvisoria -. Si fermano sempre a quella che è l'offerta fatta. In realtà abbiamo scoperto che gli aggiustamenti della sede non prevederanno un tender, cioè un bando di gara, e pensano di poterlo effettuare in tempo. E' emerso pure che non c'è un piano alternativo. Se i lavori non dovessero essere pronti in tempo non c'è un'alternativa".