Ha preso il via oggi davanti alla Corte Federale in Sydney l'azione collettiva in nome di oltre 18 mila automobilisti australiani, vittime di uno di più gravi scandali nella storia dell'automobile: la manipolazione da parte della Volkswagen dei test sulle emissioni delle sue auto diesel. Il colosso tedesco dell'auto ha in seguito ammesso di aver falsificato i test delle emissioni negli Stati Uniti. Le ripercussioni mondiali dello scandalo hanno portato alle dimissioni di alti funzionari della Volkswagen, e della condanna al carcere di altri, mentre la casa automobilistica ha dovuto pagare miliardi di dollari in multe e risarcimenti.

GLI AUTOMOBILISTI CHIEDONO I DANNI
Ora sono gli automobilisti australiani a chiedere i danni, che potranno ammontare ad altri miliardi di dollari, dato che sono più di 90 mila in Australia le auto Volkswagen, Audi e Skoda nelle quali era stato installato il congegno. La casa automobilistica ha già risarcito i clienti danneggiati in Canada e in Usa con un esborso, comprese le multe, di 24 miliardi di dollari in Usa e altri 2,4 miliardi di dollari in Canada, ma la filiale australiana del gruppo insiste di non avere obblighi di risarcimenti sotto le norme locali.