Il boom fatto registrare dall'affluenza alle primarie democratiche in Texas, stato tradizionalmente repubblicano, conferma ancora una volta l'entusiasmo con il quale i sostenitori del partito duramente sconfitto nel 2016 aspettano le elezioni di midterm. Non solo i numeri di quanti si sono recati ai seggi ieri sono nettamente superiori rispetto a quelli fatti registrare in occasione delle primarie per il Congresso del 2014, ma vi è stato anche un grande numero, 111, più del doppio delle precedenti elezioni, di candidati, e soprattutto candidate, spinti dall'opposizione a Donald Trump. Ed alcuni anche dal desiderio di spostare il partito democratico su posizioni più liberal. Un fenomeno che sta facendo aumentare la preoccupazione ed il nervosismo, già esistente tra i repubblicani dopo la lunga serie di vittorie democratiche nelle elezioni locali, in vista dell'appuntamento elettorale del prossimo novembre.

CRUZ: E' UNA MOBILITAZIONE
"Si stanno mobilitando in modo energetico", ha detto Ted Cruz, senatore Gop dello stato dove da anni si assiste ad una lenta ma costante diminuzione dell'enorme vantaggio politico ideologico che i conservatori continuano ad avere comunque in Texas. Nel 2016 per esempio Trump ha vinto con nove punti di vantaggio, quasi dimezzati rispetto ai 15 che Mitt Romney aveva dato a Barack Obama nel 2012.