Non c'era solo 'Chiamami con il tuo nome' a rappresentare l'Italia agli Oscar. Nella sezione dedicata ai 'corti animati' infatti ha vinto 'Dear Basketball' di Kobe Bryant. Cosa c'entra con il tricolore? «Meglio che vincere nella NBA - ha detto Kobe, emozionato e ancora incredulo davanti alla statuetta - sono sincero, lo giuro».

Prima, sul palco nel breve discorso di accettazione, parole dettate dal cuore, ma non solo. «Non so se tutto ciò è possibile - ha esordito - voglio dire noi come giocatori di basket davvero dovremmo tacere e dribblare la palla. Sono felice perchè possiamo fare anche qualche cosa di più di questo».

E la destinataria del messaggio avvelenato era Laura Ingraham commentatrice di Fox che l'altra settimana, scatenando un polverone, aveva invitato LeBron a giocare a basket e
a tenersi la politica per sè. Poi, con i ringraziamenti di rito, ecco la famiglia, la moglie Vanessa, che non passava inosservata in platea, le tre figlie Natalia, Gianna e Blanka
e in italiano, si sa è la sua seconda lingua, ha detto: «Ti amo con tutto il mio cuore». Aggiungendo: «Siete la mia ispirazione».

Così sul palco degli Oscar si è parlato, ma davvero in italiano, per questo 'short film',
dura solo cinque minuti. 'Dear Basketball' è un corto animato scritto da Kobe Bryant,
diretto da Glen Keane ('La Bella e la Bestia, 'Pocahontas', 'Tarzan' solo alcuni dei suoi
successi) con le musiche di John Williams, altra star da 'Schindler List' a 'ET' a 'Guerre
stellari'.

È basato sulla lettera/poesia che annunciava l'addio ai campi di gioco, scritta dall'ex campione e pubblicata il 29 novembre 2015 su 'The Players Tribune' ritenuto anche il primo corto del genere realizzato usando esclusivamente una matita ha debuttato al Tribeca Film Festival il 23 aprile 2017. Il cartone animato, che ovviamente ha Bryant come protagonista, scorre sulla voce dello stesso Kobe.

Caterina Pasqualigo