Una serata indimenticabile per gli amanti della fisarmonica. E' andato in scena uno spettacolo avvincente presso l'elegante Teatro Solís che ha fatto registrare il pienone in un concerto che ha mischiato musica italiana e quella uruguaiana.
Compositori classici e popolari, suoni antichi e moderni: c'è stato tutto questo e altro ancora nell'esibizione di Mirco Patarini accompagnato dal gruppo Acordeones del
Uruguay nell'evento organizzato dall'Associazione Marchigiana in collaborazione con l'Istituto Italiano di Cultura. Ad aprire la serata i ritmi rioplatensi del gruppo Acordeones del Uruguay che hanno incantato il pubblico per la loro vivacità. Nato nel 2012 sotto la direzione di Silvio Previale, Acordeones del Uruguay è diventato in poco tempo un punto di riferimento per gli amanti del genere ed ha realizzato diverse tournée in giro per il mondo suonando anche in Italia. Nel loro repertorio si incontrano autori uruguaiani di ogni epoca e tutti riadattati alla fisarmonica. Questi i branisuonati al Solís: “Pa bailar con Acordeón” (Silvio Previale), “A mi gente” (José Carbajal), “Clara” (Emiliano Brancciari), “Tristezas de vivir” (Silvio Previale, padre), “Desde el alma” (Rosita Melo), “La Cumparsita” (Gerardo Matos Rodríguez). Brano simbolo, quest'ultimo, che ha festeggiato da poco il centenario di quello che è conosciuto i n tutto il mondo come l'inno del tango.
Per Mirco Patarini si è trattato della seconda esibizione in Uruguay dopo quella del 2004. Accanto alla sua attività di musicista, l'esperto marchigiano della fisarmonica ha avviato negli ultimi anni una carriera imprenditoriale in grande ascesa nella fabbricazione di questo strumento molto particolare apprezzato in ogni dove. Titolare dell'azienda "Scandalli" che a Castelfidardo produce il 95% delle fisarmoniche presenti al mondo, Patarini adesso sta
cercando di espandere la sua attività in Sud America oltre ai concerti in giro per varie città.
Questi i brani eseguiti durante la serata con estrema precisione: “Corale in strofe Variate” (Guido Farina), “Ballettomania” (Vittorio Melocchi), “Finale dalla Sonata 1” (Nikolaj Tschaikin), “Capriccio 24 in La m” (Niccolò Paganini), “Un Tom para Jobin”  (Oswaldinho Sivuca), “Finale da Don Rhapsody” (Viacheslav Semjonov).
"L'iniziativa è nata da un contatto avuto a Buenos Aires durante un incontro di corregionali" ha spiegato Anna Claudia Casini, presidente della sezione uruguaiana dell'associazione marchigiani nel mondo. "Rispetto al 2004, Patarini è cresciuto molto a livello professionale e oggi rappresenta indubbiamente un'eccellenza italiana da portare all'estero".
Come hanno spiegato gli organizzatori,  l'incontro è stato possibile grazie alla "buona volontà e la volontà dell'interessato "dato che da tre anni l'associazione marchigiana è completamente autofinanziata. "Non è facile per noi organizzare attività come queste ma cerchiamo sempre di essere presenti ogni qual volta sorgano le possibilità". "Quello che
mi sembra più importante" -ha sottolineato la Casini -"è la rete che si è già creata tra l'Italia e l'Uruguay grazie alla collaborazione tra Patarini e Acordeones del Uruguay che va avanti già da alcuni anni". Un aspetto, questo, su cui "le istituzioni dovrebbero insistere ancora di più per prevedere maggiori opportunità di collaborazione tra i due paesi come ad esempio borse di studio e stage musicali".

Matteo Forciniti