"Con più crudeltà che nell'antica Sparta oggi si scartano i bambini e gli anziani", ma "chi si prende cura dei piccoli sta dalla parte di Dio e vince la cultura dello scarto". Papa Francesco ha pronunciato queste parole con tono commosso, dopo 40 minuti trascorsi con i bambini del reparto di Oncologia pediatrica dell'ospedale fondato da Padre Pio, la Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo.

LA VISITA ALLA CASA SOLLIEVO DELLA SOFFERENZA
Il Papa, che in mattinata è stato a Pietrelcina (Benevento), borgo natale di San Pio, in occasione del centenario dell'apparizione delle stimmate del frate cappuccino e nel 50esimo anniversario della morte del frate, ha lanciato così un'invettiva contro chi "al contrario, predilige i potenti e reputa inutili i poveri". "Chi preferisce i piccoli proclama una profezia di vita contro i profeti di morte di ogni tempo, anche di oggi che scartano la gente: i bambini e gli anziani", ha detto il Santo Padre, accolto da un vero e proprio bagno di folla sia a Pietrelcina che a San Giovanni Rotondo. "Da bambini a scuola - ha raccontato ai 40 mila fedeli presenti alla celebrazione, all'esterno del nuovo Santuario costruito da Renzo Piano - ci insegnavano la storia degli spartani e mi ha sempre colpito quello che diceva la maestra: quando nasceva qualcuno che aveva malformazioni lo gettavano dalla cima del monte. E pensavamo 'che crudeltà!'. Ma noi facciamo lo stesso, con più crudeltà trattiamo chi non produce e non serve e va scartato".

L'OMELIA DI PAPA FRANCESCO E LA VISITA A PIETRELCINA
Il Papa, che durante la visita pastorale a Pietrelcina, parlando ai fedeli, ha detto che "un Paese che litiga tutti i giorni non cresce, non si costruisce e spaventa la gente. È un Paese malato e triste. Invece un Paese dove si cerca la pace, dove tutti si vogliono bene, benché piccolo, cresce, si allarga e diventa forte", ha spiegato nella sua omelia che per il Vangelo "i piccoli sono quelli che hanno bisogno dei grandi, che non sono autosufficienti, che non pensano di bastare a sé stessi. Piccoli sono quelli che hanno il cuore umile e aperto, povero e bisognoso, che avvertono la necessità di pregare, di affidarsi e di lasciarsi accompagnare".

IL CUORE DEI PICCOLI, UN'ANTENNA CHE CAPTA DIO
"Il cuore di questi piccoli - ha sottolineato - è come un'antenna, che capta il segnale di Dio. Perché Dio cerca il contatto con tutti, ma chi si fa grande crea un'enorme interferenza: quando si è pieni di sé, non c'è posto per Dio. Perciò Egli predilige i piccoli, si rivela a loro, e la via per incontrarlo è quella di abbassarsi, di rimpicciolirsi dentro, di riconoscersi bisognosi. Il mistero di Gesù, come vediamo nell'Ostia ad ogni Messa, è mistero di piccolezza, di amore umile, e si coglie solo facendosi piccoli e frequentando i piccoli".

MI PIACEREBBE PREMIO NOBEL AGLI ANZIANI
"La popolazione invecchia, ma è un tesoro, i vecchi sono un tesoro! Per favore, non emarginate i vecchi. Non bisogna emarginare i vecchi, no. I vecchi sono la saggezza", ha detto il Papa parlando "a braccio" nel corso della sua visita al borgo natale di Padre Pio. "E che i vecchi imparino a parlare con i giovani e i giovani imparino a parlare con i vecchi - ha proseguito -. Loro hanno la saggezza di un paese, i vecchi. Quando sono arrivato mi è piaciuto tanto salutare uno di 99 anni e una 'ragazzina' di 97. Bellissimo! Questi sono la vostra saggezza!". "Parlate con loro - ha detto ancora Francesco -. Che siano protagonisti della crescita di questo paese. L'intercessione del vostro Santo concittadino sostenga i propositi di unire le forze, così da offrire soprattutto alle giovani generazioni prospettive concrete per un futuro di speranza". "Non manchi un'attenzione sollecita e carica di tenerezza - come ho detto - agli anziani, che sono patrimonio delle nostre comunità. Mi piacerebbe che una volta si desse il premio Nobel agli anziani che danno memoria all'umanità", ha concluso il Papa.