E’ una bufera che non si accenna a placare quella del clamoroso flop delle elezioni italiane in Uruguay. Dopo l’intervento diretto dei rappresentanti del Comites che hanno chiamato in causa l’Ambasciata, toccherà presto anche al Cgie (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero) occuparsi del tema del momento.

Come si è potuta dimezzare la partecipazione al voto in un paese dalla grande cultura civica? È stata solo la mancanza di interesse o ci sono state altre responsabilità? A queste domande proverà a rispondere l’organo che si occupa di portare le richieste delle comunità presso il Ministero degli Esteri e il Parlamento. Dal 19 al 21 aprile si svolgerà infatti a Montevideo la riunione continentale della commissione dell’America Latina guidata dal vicesegretario Mariano Gazzola che anticiperà quella plenaria in programma a Roma.

Ad anticiparlo a Gente d’Italia è il rappresentante uruguaiano Renato Palermo che ne spiega le ragioni. “Gli ordini del giorno non sono ancora definiti ma sicuramente verranno affrontate diverse tematiche. Tra queste ci sarà sicuramente spazio per fare un’analisi su un tema fondamentale come le elezioni che interessa tutti. Ne ho già parlato con il vicesegretario Gazzola”.

Insieme al sindacalista italouruguaiano, la riunione continentale di Montevideo coinvolgerà tutti i quattordici rappresentanti dell’America Latina così divisi: sette per l’Argentina, tre per il Brasile, uno a testa per Cile, Perù e Venezuela. Membro del Comites di Montevideo e anche recentemente candidato nelle file del Partito Democratico, Renato Palermo elenca diversi fattori da analizzare sul tema delle elezioni che vanno dai brogli denunciati alla scarsa partecipazione. Si sofferma in particolare su quest’ultimo punto.

“Bisognerà discutere su chi è stato il responsabile di questa scarsa partecipazione della cittadinanza, un fatto abbastanza anomalo per la storia del nostro paese. Spesso si dice che gli italiani all’estero non sono interessati a queste cose ma se da parte degli organi ufficiali manca lo stimolo è ovvio che ci siano conseguenze negative per l’intero sistema Italia”.

Quando si parla di colpe concrete cita innanzitutto l’Ambasciata pur puntualizzando che “non è stato il colpevole principale. Anche gli stessi candidati -aggiunge- “hanno fatto poca pubblicità perché non avevano risorse economiche. Ovviamente l’Ambasciata avrebbe avuto il dovere e la responsabilità di fare una campagna di informazione adeguata considerando anche i finanziamenti arrivati dall’Italia per questo. In ogni caso sarà la riunione del Cgie ad analizzare la questione e a prendere eventuali decisioni”. Il secondo tema che verrà presentato dal consigliere uruguaiano nella riunione del Cgie riguarda il fenomeno della nuova emigrazione.

Martedì scorso all’interno della sede del patronato Inca un gruppo di cittadini italiani autoconvocati attraverso un gruppo di WhatsApp ha partecipato a una prima riunione esplorativa. È un fenomeno nuovo, sconosciuto e ignorato a livello istituzionale, quello dei cosiddetti “ReTanos”, giovani e meno giovani residenti in Uruguay ma assolutamente svincolati dai canali tradizionali di aggregazione della collettività italiana. “È stato un incontro molto positivo. Da parte loro c’è la volontà di integrarsi con la collettività, farsi conoscere e lavorare insieme per possibili iniziative comuni di interesse generale”. Secondo Palermo questo nuovo fenomeno dell’emigrazione dei “ReTanos” può “rappresentare un elemento molto interessante” poiché “porta con sé innovazione e dinamicità, entusiasmo ed energia. Tutto quello che serve adesso alla collettività di oggi alla luce dei suoi problemi”.

Nonostante l’incertezza per la formazione di un nuovo Governo, specifica che da parte del Ministero degli Esteri “c’è grande interesse nel portare avanti la tematica poiché queste persone possono portare un’immagine dell’Italia attuale e aggiornata”. Nella prossima conferenza di Montevideo questo argomento verrà trattato a livello generale del contesto latinoamericano e “ogni paese porterà la sua esperienza”. Nello specifico, nella riunione si parlerà anche del contesto uruguaiano con l’intervento diretto di una persona da scegliere tra questi nuovi emigrati.