Giochi Preziosi lancia Cicciobello Morbillino e fa infuriare medici, associazioni e genitori. Il bambolotto ha puntini rossi dappertutto e nella confezione in cui viene venduto non mancano salviettine e cerottini per guarirlo. L’idea, però, non è affatto piaciuta.

GLI ATTACCHI.

Il virologo Roberto Burioni punta il dito contro l’azienda: “Attendiamo il Cicciobello Linfomino e pure quello Meningitino”.

Per il direttore dell'Istituto superiore di Sanità Walter Ricciardi il bambolotto dovrebbe essere ritirato perché "banalizza la malattia".

Duro l’attacco della pagina Facebook “Io Vaccino”:

Montano le proteste per il nuovo prodotto Giochi Preziosi che banalizzerebbe tremendamente una malattia pericolosa come il morbillo, tutti indignati perché i puntini se ne vanno con la salvietta magica (magica!).

Ma perché indignarsi? Si chiama Cicciobello Morbillino, non Morbillo! È evidente che il bambolotto è stato vaccinato e quel rash è un effetto della vaccinazione (che, ricordiamo, capita solo nel 5% dei vaccinati).

Il bambolotto sta benissimo, è sano, protetto e non è contagioso!

Infatti, se il bambolotto avesse il morbillo, non sarebbe venduto con la salvietta magica e i cerottini ma con il kit di intubazione tracheale, una macchina per il supporto ventilatorio e i liquidi da infondere per via endovenosa. Giusto, Giochi Preziosi?

Non era vostra intenzione banalizzare una malattia che continua a uccidere 400 bambini al giorno e in Italia ha già ucciso 3 persone nei primi 3 mesi del 2018, vero?

Certo, non è un’invenzione di oggi e alcuni di noi hanno forse giocato con il fratello maggiore di Cicciobello Morbillino: ma siamo sicuri che il bambolotto stia ancora bene?

Vent’anni fa non c’erano né la stessa diffusione del vaccino né la cultura della responsabilità sociale delle imprese: non sarà il momento di inventare nuovi giochi?”.

LA REPLICA. 

L’ad di Giochi Preziosi, Dario Berté, ha difeso così la scelta dell’azienda: “Abbiamo riproposto un concetto che è sempre esistito, quello delle bambole con la bue. Non pensiamo di aver fatto nulla di oltraggioso”.