Importante operazione antimafia di carabinieri, polizia e Dia, che ha individuato la rete per lo smistamento dei “pizzini” con cui il capo di Cosa nostra, Matteo Messina Denaro, dava disposizioni ai suoi uomini.

Al termine dell’indagine, sono stati eseguiti 22 fermi di presunti affiliati alle famiglie mafiose di Castelvetrano, Campobello di Mazara e Partanna (Trapani). In manette anche due cognati del superlatitante.

Le accuse nei confronti degli indagati sono, a vario titolo, associazione mafiosa, estorsione, danneggiamento, detenzione di armi e intestazione fittizia di beni.

Nelle indagini hanno svolto un ruolo decisivo le intercettazioni dei fedelissimi di Messina Denaro, che veniva descritto come “Padre Pio” dai suoi seguaci, come uno in grado di fare “miracoli”, come “un santo” per le famiglie che guidava.