La Corte d'assise di Palermo, presieduta da Alfredo Montalto, ha condannato i generali del Ros Mario Mori e Antonio Subranni, l'ex senatore di Forza Italia Marcello Dell'Utri e il boss Antonino Cinà a 12 anni di carcere. Assolto l'ex ministro Nicola Mancino, accusata di falsa testimonianza. I pm avevano chiesto per lui una condanna a sei anni di carcere.

CONDANNATI ANCHE BAGARELLA E CIANCIMINO
Sono 28 gli anni di condanna decisi, per minaccia a corpo politico dello Stato, al boss Leoluca Bagarella. L'ex ufficiale del Ros Giuseppe De Donno ha avuto invece 8 anni. La stessa pena decisa per Massimo Ciancimino, accusato in concorso in associazione mafiosa e calunnia dell'ex capo della polizia Gianni De Gennaro.

IL PROCESSO SULLA TRATTATIVA STATO MAFIA
Il processo in questione era quello sulla cosiddetta trattativa Stato-Mafia che, secondo i giudici palermitani, alla fine ci fu. I condannati, infatti, sono stati dichiarati tutti colpevoli del reato per minaccia e violenza al corpo politico dello Stato. Per Dell'Utri sono state punite le condotte commesse contro il governo Berlusconi e non contro gli altri governi. In sostanza i carabinieri del Ros sono condannati per i fatti commessi fino al 1993; Dell'Utri per i fatti del 1994: da una parte la trattativa sarebbe stata intavolata dai carabinieri, dall'altra da Dell'Utri.

MANCINO: FINITA LA MIA SOFFERENZA
"Sono sollevato. E' finita la mia sofferenza anche se sono sempre stato convinto che a Palermo ci fosse un giudice. La sentenza è la conferma che sono stato vittima di un teorema che doveva mortificare lo Stato e un suo uomo che tale è stato ed è tuttora" è stato il commento dell'ex ministro Mancino.