Si fa incandescente la situazione negli Stati Uniti relativamente allo scandalo Russiagate e ai tentativi di condizionamento e insabbiamento dell'inchiesta da parte dell'entourage del presidente Donald Trump.

L'attorney general Jeff Sessions, secondo quanto riportato sul Washington Post, ha minacciato infatti di dimettesi se l'amministrazione del presidente in carica solleverà dal suo incarico il suo vice Rod Rosenstein, sovrintendente nell'inchiesta portata avanti dal procuratore speciale Robert Mueller.

Sessions avrebbe usato toni chiari ed espliciti durante una concitata telefonata al capo dell'ufficio legale della Casa Bianca, Donald McGahn, avvenuta subito dopo le pesantissime dichiarazioni a mezzo stampa di Trump, irritato per le perquisizioni nello studio del suo legale Michael Cohen, autorizzate proprio da Rosenstein.