C'è un piccolo edificio a Philadelphia che tra non molto potrebbe sparire per lasciare spazio a un paio di condomini, con vialetto privato in comune. Un progetto  edilizio come ce ne sono tanti altri che però sta dividendo la città, il quartiere di Bella Vista. Il motivo di chi si sta opponendo al progetto, anzi per la verità sono due, ha riunito così sia gli abitanti del quartiere che la folta comunità italo-americana della città. E spieghiamo il perché: i primi sono convinti che i due nuovi edifici proietteranno un'ombra indesiderata sul resto della zona, i secondi perché per realizzare le due nuove case, si dovrà demolire quella che da decenni è lì e che ha di fronte una targa che ricorda uno dei figli più celebri di Philadelphia. Lì al 636 Christian St., nel 1921 nacque Alfred Arnold Cocozza che poi, con il nome di Mario Lanza, preso dalla madre, divenne uno dei più celebri cantanti lirici, poi anche attore, degli anni Cinquanta. Una vita breve e una carriera ancora più limitata, Lanza morì ad appena 38 anni, ma che ha segnato la storia dello spettacolo e quella degli italo-americani. Lanza ancora oggi è un simbolo.
"Oltre al fatto che è morto nello stesso anno in cui sono nato - ha detto uno degli oppositori, Danny Vanore, residente a South Philly che tra l'altro ha iniziato la sua carriera di cantante professionista proprio perché ispirato da Lanza - negli anni Settanta e Ottanta la sua popolarità era ancora rilevante e anche oggi è conosciuto nel mondo intero".
Il 3 aprile scorso la Bella Vista Neighbors Association con una lettera ufficialmente si è opposta al progetto aggiungendo anche, oltre all'ombra, che il vialetto privato sarebbe inappropriato per quella zona. Troppo alti gli edifici, senza poi nemmeno i classici backyards, i caratteristici cortili. Associazione di quartiere che ha detto il proprio no al costruttore, Christian Street Acquisition LLC, divenuto proprietario di quegli edifici in seguito a una vicenda giudiziale che aveva visto coinvolti i precedenti padroni. Adesso dopo la lettera ufficiale si è anche parlato di eventuali proposte per aggiustamenti del progetto, anche se pare che invece la società edilizia voglia andare avanti per la propria strada. Ma a
questo punto per la Christian Street Acquisition questo sarebbe il problema minore, perché Jody Della Barba, ex segretaria del (controverso) ex sindaco italo-americano Frank Rizzo (morto nel 1991), è entrata in campo. E lo ha fatto con un solo proposito: difendere
Mario Lanza, la storia e i ricordi.
Per Della Barba quella casa non deve essere demolita. Così si è messa al lavoro per organizzare la battaglia della comunità italo-americana di South Philly con l'obiettivo di far naufragare il progetto. Di fatto Della Barba si è trasformata nella portavoce di tutti
coloro, e sono tanti, che vogliono preservare l'eredità di Frank Rizzo al fine di mantenere la statua che si trova al Center City, ma anche il grande murales dell'Italian Market che invece, gli oppositori, vorrebbero cancellare a causa del modo in cui, come capo della polizia prima e mayor poi, trattò gli afro-americani e la comunità LGBTQ. Ma adesso
Jody Della Barba ha anche una nuova crociata da combattere: fare in modo che la
casa di Lanza resti dov'è. "Se necessario - ha detto - faremo anche per questo problema
quello che è stato fatto per Rizzo. Si tratta di continui assalti agli italo-americani".
Una targa a ricordare che in quell'edificio nacque il grande cantante e attore Mario Lanza era stata posta nel 1993, mentre non lontano da lì c'è anche il "The Mario Lanza Institute & Museum".
Il cantante italo-americano all'epoca fu definito come una delle più grandi voci del suo tempo. Oltre all'opera fu protagonista di film celebri anche in Italia, come "Arrivederci Roma" con Marisa Allasio e Renato Rascel. Dopo la sua morte, migliaia di persone parteciparono ai funerali: se ne svolsero tre a Roma, Philadelphia e Los Angeles.
"Mio padre - ha raccontato Della Barba - mi ha portato a vedere i film di Lanza quando avevo cinque anni. E posseggo tutte le sue registrazioni".
Intanto si stanno organizzando diverse iniziative, una con l'aiuto anche del cantante
Danny Vanore: un concerto di protesta proprio davanti alla casa natale di Lanza, mentre
Della Barba ha già programmato un incontro con la Philadelphia Historical Commission al fine di valutare le possibilità di vedere quella casa catalogata come sito storico, fatto questo che la preserverebbe dalla demolizione, a meno che proprio la stessa commissione non la autorizzi. Ma non c'è solo la casa di Lanza nel mirino dei demolitori, anche l'edificio
all'angolo della Banca Calabrese che una volta era la vecchia Italian Bankers Row. "Non sapevo che Lanza fosse nato qui - ha poi detto Michael Phillips, il legale
della società costruttrice - e nemmeno che ci fosse questa opposizione".