Qualche anno fa una ricerca di un docente universitario, Roberto Perotti, mise in evidenza gli stipendi d'oro dei diplomatici italiani. Se un ambasciatore italiano a Washington D.C. guadagnava 24.000 euro al mese, quello tedesco, stessa sede, si accontentava invece di 9.400. Poi è arrivata la riforma dell'Indennità di servizio all'estero che ha mutato, in basso, ma non di molto gli emolumenti. Ma la Farnesina, il Ministero degli Affari esteri, resta, un grande mistero.

Ci ha provato a fare un po' di luce un ex diplomatico, Calogero Di Gesù (Monaco, Perth, Ginevra tra i sui incarichi più prestigiosi) che nel settembre scorso ha dato alle stampe il libro 'Dietro le quinte della Farnesina', cinquant'anni di illegalità, sperperi e intrallazzi. Si parla di nomine, arrivate al soglio della pensione solo per permettere di incassare il relativo trattamento economico, funzioni tirate fuori dagli armadi per consentire a diplomatici rimasti a Roma senza incarico di trovarne uno.

Poi ancora retroscena di mandati dalle logiche incomprensibili (oppure troppo facilmente comprensibili). Quindi concorsi dove 'stranamente' sono risultati vincitori cognomi eccellenti, vale a dire parenti più o meno stretti della aristocrazia diplomatica italiana. E non è tutto: ci sono quelli che hanno fatto (o stanno facendo) carriera in quanto legati ai politici di punta. Un libro senza precedenti nel suo genere, 500 pagine di retroscena, aneddoti, scandali e tanti privilegi, mentre i cittadini italiani impazziscono per avere il passaporto...