Per il dodicesimo anno il Milwaukee Italian Film Festival per tre giorni, fino al 29 aprile, ha aperto le porte della città alla cinematografia tricolore. L'evento, al UW-Milwaukee's Union Cinema, ha portato pellicole che altrimenti sarebbe stato difficile vedere proiettate.

La rassegna è stata co-sponsorizzata dal Department of French, Italian and Comparative Literature alla University of WisconsinMilwaukee (UWM) e per questa edizione ha, in parte, preso in prestito quando partito dall'Italia, dal Ministero della Cultura che ha dichiarato il 2018 l'Anno del Cibo Italiano.

Infatti due degli otto film in programma celebrano la grande tradizione italiana, la gastronomia con 'Finchè c'è prosecco c'è speranza' e 'Cucinì', quest'ultimo una primizia per il pubblico statunitense. Tutte le pellicole sono state delle novità per Milwaukee, una prima che probabilmente non sarà l'ultima. Infatti, di solito le pellicole dell'Italian Film Festival, vengono proiettate anche al Milwaukee Film Festival.

"Siamo stati davvero felici di aver potuto offrire ancora a Milwaukee un weekend i film eccezionali - ha detto a margine della rassegna Simonetta Milli Konewko, presidente del comitato locale incaricata di vedere e selezionare le pellicole - abbiamo lavorato duramente al fine di portare film di diversi generi, da quello drammatico alla commedia fino ai documentari".

Tutte le opere presentate sono arrivate in lingua originale con i sottotitoli in inglese. Si è cominciato con 'Finchè c'è prosecco c'è speranza' di Antonio Padovan, quindi Orecchie di Alessandro Aronadio, poi ancora Funne - Le ragazze che sognavano il mare di Katia Bernardi, Tutto quello che vuoi di Francesco Bruni, Easy - Un viaggio facile di Andrea Magnani, Cucinì di Ciro Fabbricino, L'ora legale di Salvatore Ficarra e Valentino Picone e infine, in chiusura, L'ordine delle cose di Andrea Segre.