Lutto nel mondo del cinema: è morto Ermanno Olmi. Il regista, che avrebbe compiuto 87 anni a luglio, si è spento nell'ospedale di Asiago, dove era stato ricoverato venerdì, a causa di una lunga malattia. Aveva espresso il desiderio di essere riportato a casa, ma è morto prima che la moglie Loredana e i figli Elisabetta, Fabio e Andrea riuscissero ad organizzare il trasporto. I funerali si svolgeranno in forma strettamente privata, come desiderava, in linea con una vita piena di affetti e di amicizie ma riservata. Lo fa sapere l'ufficio stampa, sottolineando che il regista dell'albero degli zoccoli si è spento assistito dall'affetto di moglie e figli.

IL SUCCESSO CON L'ALBERO DEGLI ZOCCOLI
Olmi era originario di Treviglio, in provincia di Bergamo. Da giovanissimo si trasferì a Milano dove seguì i corsi dell'Accademia di arte drammatica. Il debutto sul grande schermo arrivò nel 1959, con "Il tempo si è fermato". Il successo gli arrise nel 1978 con il film in dialetto bergamasco "L'albero degli zoccoli", considerato il suo capolavoro, che si aggiudicò la Palma d'oro a Cannes e il Premio César per il miglior film straniero. Olmi è rimasto a lungo lontano dai riflettori a causa di una grave malattia, la sindrome di Guillain-Barré, che si manifesta con paralisi progressiva agli arti. E' tornato a dirigere una pellicola nel 1987 con "Lunga vita alla signora!", premiato al Festival di Venezia con il Leone d'Argento. L'anno seguente si è aggiudicato, invece, il Leone d'Oro grazie a "La leggenda del santo bevitore", che ha vinto anche quattro David di Donatello.

NEL 2013 LA LAURA HONORIS CAUSA
Nel 2008 ha ricevuto il Leone d'oro alla carriera alla Mostra del cinema di Venezia. Nel 2013 l'Università di Padova gli ha conferito la laurea honoris causa in Scienze Umane e Pedagogiche per "la sua azione di valorizzazione delle radici culturali, della memoria, delle tradizioni, della grande storia e dell'esperienza quotidiana e delle piccole cose".