Tasse, noi le paghiamo, le multinazionali no. Il Governo italiano è latitante e debole, da 2 anni alcuni Governi europei boicottano l’azione della Unione europea. Il Parlamento europeo ha presentato e discusso un’interrogazione orale al Consiglio sulla proposta di direttiva sulla rendicontazione paese-per-paese da parte delle multinazionali.

Si tratta di una misura che obbligherebbe le grandi imprese multinazionali a pubblicare un
resoconto delle loro attività, dei loro profitti e delle tasse che pagano nelle giurisdizioni in cui sono presenti, al fine di aumentare la trasparenza e contrastare più efficacemente evasione ed elusione fiscale.

Sosteniamo da tempo questa proposta, che è stata già approvata ad ampia maggioranza dal Parlamento europeo. La misura è però bloccata da più di due anni in Consiglio a causa della vergognosa opposizione di alcuni governi, senza peraltro che il governo italiano si sia speso per garantire l’approvazione di questo importante strumento.

Le tasse non pagate dalle multinazionali sono un furto a danno della collettività e un vantaggio illegittimo per chi non rispetta le regole. Gli scandali degli ultimi anni hanno confermato l’ampiezza e la gravità dei fenomeni di evasione ed elusione fiscale. Mentre le grandi multinazionali pagavano quantità ridottissime di tasse sui loro profitti, anche meno dell’1%, mancavano agli Stati le risorse per affrontare la crisi, per ridistribuire la ricchezza, per un’azione efficace di contrasto della povertà e per garantire servizi pubblici adeguati.

È inaccettabile che si resti immobili di fronte a questo scandalo e a questo furto. Sono anni che insistiamo al Parlamento europeo per obbligare le grandi multinazionali alla rendicontazione pubblica paese-per-paese, perché sia chiaro quali sono le loro strategie fiscali e i profitti e le tasse che pagano nei paesi in cui sono presenti. Si tratterebbe di un primo passo necessario per contrastare evasione ed elusione fiscale che non può più essere rinviato ed è vergognoso che diversi governi europei ancora blocchino questa norma.

Sergio Cofferati