"Il ministro dell'Economia per noi è solo Paolo Savona, non ci sono altri nomi sul tavolo. La parola passa ora al Colle. Se non si sblocca questo nodo non c'è nessuna lista". E anche il tema dei tempi ovviamente diventa di secondo piano. Lo riferiscono fonti autorevoli della Lega al termine del vertice tra il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conti, il capo politico del M5S Luigi Di Maio e il leader leghista Matteo Salvini.

I "VETI" SU SAVONA
Riunione che non ha risolto quello che sta diventando un durissimo braccio di ferro con il presidente Mattarella. Che su Savona ci sia un "veto", lo ha ammesso lo stesso economista euroscettico quando, rispondendo al giornalista della trasmissione Agorà - che poi ha diffuso il video - alla domanda se pensa ci siano veti sul suo nome per il posto di via XX Settembre, ha replicato laconico: "Penso di sì". All'altra domanda sul perché l'Europa possa essere preoccupata, Savona si è limitato a rispondere: "Non lo so". Salvini, invece, è stato più lapidario. Lasciando Roma alla volta di Milano, il leader del Carroccio ha puntato i piedi congedandosi con una battuta che non ammette replica: "Su Savona decide Conte".

LE PAROLE DI DI MAIO
Luigi Di Maio, malgrado le difficoltà, ha fatto professione di ottimismo: "L'incontro è andato molto bene. E' come - ha raccontato lasciando Montecitorio - se avessimo lavorato sempre insieme, c'è una totale sinergia e sintonia e stiamo lavorando con abbastanza velocità per assicurare il governo del cambiamento". "Savona? - ha rilanciato ancora Di Maio - Non voglio parlare di nomi. Di questo ne devono parlare il presidente della Repubblica e Conte".