Pacon è stata fondata nel 1951 ad Appleton, nel Wisconsin. Il nome originario era Paper Converters Inc. e la sua crescita è stata esponenziale. Oggi ha nel proprio portafoglio una serie lunghissima di marchi, tutti celebri negli Stati Uniti. Pacon ha complessivamente otto stabilimenti, tra Appleton e Neenah, sempre nel Wisconsin, ma anche in Canada, nell'Ontario e nel West Midlands in Gran Bretagna e offre sul mercato una gamma di oltre 8.500 articoli. Un colosso nel settore scuola art & craft che è stata acquistata dalla Dixon Ticonderoga, che a sua volta è di proprietà della FILA, la gloriosa industria italiana che ha accompagnato a scuola gli italiani fin dal secondo decennio del secolo scorso.

E con questo acquisto la FILA ha già fatto sapere che raddoppierà le proprie vendite negli Stati Uniti. Per inglobare la Pacon Group è stata (sarà) sborsata una cifra di 340
milioni di dollari. Pacon, che è definita anche come una Fabriano degli Stati Uniti, la carta è il proprio impero, con questo passaggio sotto l'ala italiana, vedrà ridisegnate, è proprio il caso di definirle così, le proprie strategie.

"L'acquisto della Pacon - ha dichiarato Massimo Candela, amministratore delegato FILA conferma la strategia di internazionalizzazione del gruppo ed espande ulteriormente FILA nel più importante mercato al mondo. Con Pacon il gruppo avrà la possibilità di completare l'offerta nel segmento del colore e della carta con un ampio e riconosciuto portfolio di prodotti e strumenti per le attività ludico-didattiche-creative e rivolti a un target estremamente diversificato". Si tratta di un mercato amplissimo valutato, soltanto per quello che riguarda il 'school supplies wholesaling' in un miliardo di dollari l'anno.

E anche se per il sempre più massiccio ingresso, specialmente negli USA, della tecnologia a scuola, a tutti i livelli, si tratta di una fetta davvero enorme, anche se, nell'arco di tempo di cinque anni, dal 2012 al 2017, si è assistito a una contrizione valutata al 6,5%. Un calo che
comunque non ha impedito ai colossi del settore, come è appunto la Pacon Group, di ampliare le proprie offerte, attraverso una lunghissima serie di marchi differenziati. C'è però anche da aggiungere, come è stato sottolineato dalla continue ricerche effettuate nel settore, che si è assistito anche qui a un passaggio verso l'ecommerce, saltando in questo modo grossisti e rivenditori, ma ugualmente acquistando i prodotti immessi sul mercato.

C'è inoltre anche da aggiungere che per i prossimi cinque anni sono previsti aumenti nella popolazione studentesca dal kindergarden al grade 12, che vuol dire dall'età prescolare fino alla conclusione della scuola secondaria, cioè 12-13 anni. Una tendenza che, combinata a un tasso di disoccupazione più basso e con bilanci pubblici rimpinguati dovrebbe anche stimolare una forte crescita in quelli che sono i finanziamenti governativi per l'istruzione. Che rappresentano una spinta fondamentale per il mondo dell'istruzione negli Stati Uniti. Ecco quindi che anche con queste previsioni, l'acquisto di FILA rappresenta davvero una svolta fondamentale per il settore, in Italia e ancora di più negli Stati Uniti.

E l'acquisto di Pacon rappresenta anche la maggior acquisizione effettuata dal gruppo italiano in tutta la sua storia, ormai secolare. E sarà nel Wisconsin che verrà studiata e messa in atto la strategia italiana per il mercato americano. Infatti il compito verrà eseguito dal management di Pacon che a sua volta si fornirà di carta dalla azienda francese che
fa capo alla FILA. Ecco perchè questo acquisto non si deve vedere esclusivamente come un ingrossamento del marchio FILA, ma anche come opera di sinergia a livello totale. Così dalla scuola, che rappresenta una base imprescindibile, alle arti figurative, settore molto forte negli USA, si assisterà a un boom italiano. E non ha pesato nemmeno il fatto che FILA abbia chiuso il primo trimestre del 2018 con una perdita del 10,9%, con un calo del giro d'affari che sarebbe del 3,7% perchè il management del gruppo ha fatto anche sapere che dal secondo trimestre si dovrebbe avere un recupero nel fatturato.

Tutte componenti positive che sembrano proprio in grado di fare da corollario vincente a questa operazione transatlantica. L'Italia che va alla conquista degli Stati Uniti, all'assalto di un grande mercato in un settore che, nonostante tutto resta nevralgico. E visto che per quello che riguarda le previsioni economiche negli USA raramente si sbaglia, l'attuale miliardo di dollari che rappresenta il mercato scolastico, da qui al 2022 si dovrebbe ampliare anche, se non soprattutto sotto il segno di FILA.

Roberto Zanni