Luciano Faggiano, cuoco, nel 2001 aveva il sogno di aprire una trattoria nel centro storico della sua città, Lecce. I locali c'erano: una casa acquistata venti anni prima che andava ristrutturata. Qualcosa, però, non va: il bagno si blocca e Luciano decide di prendere il piccone e iniziare a scavare. Quello che ha trovato il cuoco scavando è un vero e proprio tesoro artistico. "Mai avrei immaginato che quel colpo di piccone avrebbe cambiato la mia vita. Scavando, mi sono ritrovato in casa una tomba messapica, una chiesa francescana, un granaio, delle incisioni legate ai Templari e, insomma, al posto della trattoria ho trovato una città".

Più di una città, visto che la casa di Luciano nascondeva più di duemila anni di storia.
Nel 2008, allora, il cuoco decide di rinunciare al sogno del ristorante, per dare vita all'"Edificio storico archeologico Faggiano", una forma particolare di "museo" domestico. A condurre gli scavi, lo stesso Luciano, sotto supervisione della Soprintendenza. "Mio figlio Andrea è tornato da Londra dove sta studiando per dedicarsi al progetto. Tutti ci siamo mobilitati. Io lavoravo e lavoro tuttora in un bar. Mi alzo all'alba, faccio il turno e poi vengo qui a scavare".

Nonostante l’incredibile scoperta,valsa pure la prima pagina del New York Times, le istituzioni non supportarono in alcun modo, al livello economico i continui lavori, che però furono portati avanti con tenacia dalla famiglia Faggiano, (composta da Luciano, dalla moglie e dai loro tre figli), sotto la supervisione di un’archeologa inviata dalla Soprintendenza dei beni archeologici di Taranto sotto la guida di due architetti. Non meno importanti sono inoltre delle incisioni misteriose che fanno pensare alla presenza dei cavalieri templari. Difatti su un architrave è ancora presente un testo di origine latina, che recita: OB[IS] Q[UI]S CONT[R]A NOS; Questa frase è certamente ricollegabile all’epistola di San Paolo ai Romani (Rm VIII, 31): “Se Dio è con noi, chi è contro di noi?”, frase che poi fu assimilata dall’antico ordine dei templari fino a divenire uno dei loro motti.

Ultima, ma non per importanza, fu la scoperta di un affresco, fatto risalire al tempo
dell’antico ordine dei templari. L’affresco, complice la presenza di una figura triangolare
al cui centro della base è posta una struttura che ricorda un tempio con copertura, anch’esso triangolare, e sulla cui sommità è posta una croce, richiama il tempio di Salomone (secondo il Tanach, testo sacro dell’ebraismo, il primo tempio di Gerusalemme ebraico). Inoltre al centro del triangolo è visibile un altro simbolo anch’esso sormontato da una croce, che potrebbe essere un richiamo al Calvario. Nella parte inferiore della rappresentazione troviamo un nodo posto all’interno di un cerchio, il nodo è sempre stato un simbolo di protezione ed anche qui è evidente il richiamo al famoso nodo di Salomone.

Un cantiere ancora aperto, quello di Faggiano. Molti dei reperti sono stati trasportati nei musei "ufficiali" pugliesi, ma tanti altri sono rimasti in quella casa. Dietro il muso che nasce oggi a casa di Luciano, però, c'è tanto lavoro e non manca la stanchezza. "All'inizio non sono mancate le contestazioni, poiché il mio scavo iniziale era stato più profondo del consentito. Poi c'è stata tutta l'operazione che si è svolta a mie spese. Quasi 150mila euro. Oggi siamo stanchi ma soddisfatti". E oggi la famiglia Faggiano inizia a vedere i frutti di tutto quel lavoro, soprattutto grazie ai visitatori stranieri. Ogni giorno arrivano al museo un centinaio di turisti. Intanto, però, Luciano non ha smesso di sognare: "Vedi quella
casa? L'ho comprata e adesso finalmente lì aprirò la mia trattoria".