Era il 1982, un anno che gli italiani, adesso ancora di più viste le disavventure della nazionale, ricordano con orgoglio. Il Mondiale di Spagna. Quell'anno per arrivare al titolo conquistato nella finale contro la Germania gli Azzurri batterono anche il grande Brasile di Zico, Falcao, Socrates, Toninho Cerezo, Junior... Un successo, quello dell'Italia (3-2) che buttò fuori la Seleçao.

Assoluto protagonista di quella memorabile partita, giocata a Barcellona e ricordata dalla
stampa brasiliana come la 'Tragedia del Sarría' fu 'Pablito' Paolo Rossi, autore di una tripletta, mentre dall'altra parte andarono a segno Socrates e Falcao. Ma dov'è finita quella leggendaria maglia numero 20 che indossò il bomber azzurro e che divenne un incubo per tutta la torcida del Brasile? Si trova a Ribeirão Preto. Custodita da Juninho Fonseca, oggi commentatore televisivo, all'epoca difensore della nazionale del Brasile, ma che quell'incontro se lo guardò dalla panchina.

"Non avevo nessuna intenzione di prendermi quella maglia- racconta - all'epoca non era come oggi, non c'era l'abitudine di scambiarsi la maglia. Andai nello spogliatoio dell'Italia, parlando italiano, spagnolo, portoghese perchè lo sport è universale. Con gesti ed espressioni del viso, vidi la maglietta, anche se all'inizio non ci feci caso, solo più tardi ho capito che avevo qualche cosa di particolare".

E Juninho Fonseca ha anche rivelato che da quel giorno ha ricevuto anche diverse offerte, in denaro, ma che non ha nessuna intenzione di venderla, anzi la sua idea è di creare un museo itinerante. Per il momento la maglia numero 20 di Paolo Rossi se la porta sempre con sè, nella casa della famiglia a Olimpia, o a Ribeirão Preto dove lavora. E Fonseca, che quel giorno non l'ha dimenticato, ha anche aggiunto che dal quel momento non ha più avuto l'occasione di parlare con Rossi.

Sandra Echenique