Almeno 350 delle migliaia di bambini strappati ai loro genitori entrati illegalmente negli Usa sono ospitati in gran segreto nella lontana New York (rispetto agli stati a ridosso della frontiera con il Messico come Arizona e Texas). Questi bambini rischiano fortemente di mai più rivedere mamma e papà, la tenaglia di processi e burocrazia impedirà loro di ricongiungersi con i genitori, subiranno la violenza di un distacco definitivo,saranno dati in adozione.

Succede nella città più ricca e potente del mondo, nel quartiere di East Harlem, nei Cayuga Centers di proprietà del governo senza che nemmeno il sindaco Bill de Blasio ne sappia niente (prima che le immagini delle gabbie facessero il giro del mondo l’amministrazione Trump ci teneva a non divulgare la cosa, temendo, a ragione, lo scandalo). Li ha visti con i suoi occhi(c’era un bambino di pochi mesi) il corrispondente de La Stampa Paolo Mastrolilli, costretto a riferire una storia drammatica e per certi versi kafkiana. La testimonianza dell’avvocato di una madre guatemalteca – ha tre figli rinchiusi qui – spiega tutto, la loro odissea non finisce certo qui.

“Il tre luglio – denuncia Orochena – la mia cliente avrà la prima udienza del processo per aver varcato il confine illegalmente, secondo la politica della “tolleranza zero” decretata dal ministro della Giustizia Sessions. È solo il passo iniziale, che non risolverà nulla. Nel frattempo abbiamo fatto la richiesta d’asilo, ma è separata dal procedimento penale e richiederà mesi per essere espletata. A breve, invece, un giudice minorile sarà chiamato
a determinare il futuro dei tre bambini: affermerà che sono stati abbandonati dai genitori e li darà in adozione. Io, se verrò informato dell’udienza, andrò a spiegare che non è vero: la
madre esiste, li ama, ma è in prigione. Il giudice allora dirà che vuole conoscerla e fisserà un’udienza. Lei non potrà presentarsi, perché nel frattempo o sarà ancora detenuta, oppure sarà stata espulsa dagli Stati Uniti senza i figli, a meno dell’improbabile caso che le accordino prima l’asilo. Quindi non potrà venire in tribunale a New York, il giudice certificherà che i bambini sono stati abbandonati, e li darà legalmente in adozione. Yeni a quel punto perderà ogni diritto sui figli, perché il giudice minorile di New York non è
coordinato con i magistrati dell’immigrazione in Arizona. Fine della storia. Li perderà per sempre”.

Il Pentagono si prepara a ospitare in alcune sue basi militari sino a 20 mila minori non accompagnati entrati in Usa illegalmente. La richiesta è stata avanzata dal ministero della
Salute. Per ora sono state selezionate quattro basi, di cui tre in Texas e una in Arkansas. Era stato lo stesso presidente Donald Trump, nel suo ordine esecutivo, ad ordinare al Pentagono di mettere a disposizione strutture disponibili all’accoglienza dei minori o a costruirle.