Il Circolo Italiano di Pando ha celebrato l’anniversario della Festa della Repubblica con il tradizionale pranzo.  Presenti tanti soci e simpatizzanti dell’associazione nata nel 1986 su iniziativa di un gruppo di italiani e con la collaborazione di alcuni membri dei “Trevisani nel mondo” di Montevideo per “far sentire la presenza dell’italianità nella zona unendo figli e nipoti degli emigrati che scelsero di radicarsi in questo territorio”.

In realtà a Pando già esisteva una Società di Mutuo Soccorso italiana fondata intorno al 1887 che contava anche su un immobile proprio come hanno ricordato alcuni soci: “Quando abbiamo deciso di rifondare il circolo, abbiamo cercato qualcosa su questa storica associazione ma purtroppo tutti i connazionali erano morti, l’arrivo di italiani era praticamente terminato”.

L’impegno iniziato oltre trent’anni fa oggi continua virtuosamente per una realtà molto attiva nell’ambito culturale e sociale della cittadina del dipartimento di Canelones che conta su circa 30mila abitanti ed è situata a 32 chilometri da Montevideo. La Camera di Commercio della città ospita le riunioni e i pranzi del gruppo, questi ultimi si svolgono due volte all’anno: a giugno per celebrare la festa della Repubblica e a inizio dicembre, prima delle vacanze estive.  Ogni 8 di ottobre, in occasione dell’anniversario dell’associazione, si organizzano eventi culturali.

Tra le maggiori conquiste ottenute dal circolo in questi anni, spicca sicuramente la denominazione della Scuola N°111 di Pando in “Collettività Italiana” nell’anno 2000 dove, a partire da allora, cominciarono i corsi gratuiti di lingua italiana che continuano a svolgersi sotto la guida del Casiu (Centro Assistenza Scolastica Italia Uruguay).

L’associazione, inoltre, collabora attivamente con questo istituto venendo incontro a differenti necessità. “Potere aiutare la scuola per noi è un onore. Attualmente sono in programma diversi lavori per riqualificare la sede. Questa è una nostra priorità”.

Tino Rossi, attuale presidente e tra i fondatori del gruppo, è nato a Siena ed è arrivato in Uruguay nel 1962 a 25 anni.  Dopo aver vissuto a Milano, un suo conoscente gli offrì un lavoro nel paese sudamericano e così decise di partire: “Non nascondo che i primi tempi furono difficili, ma poi mi sono stabilito qui. Iniziammo a riunirci con un gruppo di italiani e da lì decidemmo di rifondare un circolo proprio per difendere l’italianità e mantenere i legami. Per me gli amici italiani a Pando sono come una famiglia. Oggi cerchiamo sempre di fare qualcosa a beneficio degli italiani anche se sono rimasti davvero pochi”.

Tino Rossi

Nonostante questo aspetto, Rossi guarda il futuro con ottimismo: “Per fortuna attualmente abbiamo un nuovo gruppo di persone più giovani che lavorano attivamente per poter continuare a portare avanti il Circolo. Hanno grandi idee che riguardano l’organizzazione di spettacoli teatrali, presentazioni libri, progetti con la scuola eccetera. Insomma, siamo fiduciosi”.

Un altro degli italiani presenti è Nando Baldazzi.  Nato a Rimini ed arrivato in Uruguay nel 1949, Baldazzi ha iniziato a partecipare alle riunioni dell’associazione soltanto pochi anni fa su invito del presidente: “È sempre un piacere poter venire qui e riunirsi con i connazionali. Condividiamo bei momenti, cantiamo e ci divertiamo”.

Nando Baldazzi

“Io sono nata qui ma mi sento completamente italiana. Il mio cuore è italiano” ha spiegato Margarita Laudo, genitori provenienti dalla Basilicata e dalla Puglia, per oltre un decennio professoressa di italiano nella scuola più antica della città:  “Il nostro obiettivo principale oggi è quello di aiutare questa scuola, un luogo simbolico che rappresenta la storia italiana di questa città. I primi iscritti erano tutti discendenti di italiani e oggi continuano ad insegnare la lingua, cosa che è fondamentale. Abbiamo un rapporto molto fluido con la direttrice, ci sono tante cose da fare e a poco a poco cominceremo”.

Margarita Laudo

Anche per Ada Paradiso, nipote di trevisani, la partecipazione è un modo per continuare con la tradizione familiare:  “Vogliamo riunire gli italiani della zona” - ha affermato - “ed aiutare chi ha più bisogno dato che non tutti sono riusciti a fare l’America. Oltre a ciò cerchiamo di collaborare con le altre associazioni italiane in Uruguay e questo è un aspetto molto importante”.

Con Marita Chiola, cresciuta in una famiglia piemontese, si è parlato invece di progetti futuri dell’associazione: “Lo scorso ottobre abbiamo organizzato una mostra sull’immigrazione che ha avuto un notevole successo. Vogliamo continuare su questa strada e per questo stiamo preparando anche uno spettacolo teatrale che affronta gli stessi argomenti. In questo modo cerchiamo di mantenere la memoria italiana di Pando”.

Marita Chiola

(di Matteo Forciniti)