Il mercato del lavoro continua a mostrare segni di miglioramento in Italia. A maggio, secondo le stime preliminari diffuse dall'Istat, gli occupati hanno raggiunto il massimo storico di 23 milioni 382mila unità, il tasso di disoccupazione è sceso al 10,7% ai minimi dal 2012, e quello giovanile è calato al 31,9%. Ma il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, ha gelato i facili entusiasmi: "è tutto un celebrare di record di occupazione, smettiamola di chiamarla occupazione, quello è un record di precariato. Oggi abbiamo segnato il nuovo record del precariato". Con il decreto dignità "iniziamo a smantellare quella parte di Jobs Act che ha creato la precarietà in Italia, ed è solo l'inizio perchè spero che il Parlamento - ha aggiunto Di Maio - ci metta mano in maniera ancora più solida e forte".

Pronta la risposta dell'ex premier, Matteo Renzi, che ha difeso il Jobs Act: "Ha creato un milione di posti di lavoro in 4 anni" e più si smantella "più servirà il reddito di cittadinanza". Ma passiamo nello specifico sui numeri e secondo l’istituto di statistica la stima degli occupati ha registrato un sensibile aumento (+0,5% rispetto ad aprile, pari a +114mila). Il tasso di occupazione è salito al 58,8% (+0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente). La crescita congiunturale dell'occupazione coinvolge uomini (+80mila) e donne (+35mila) e riguarda i 25-34enni (+31 mila) e, soprattutto, gli ultracinquantenni (+98 mila). Sono cresciute nell'ultimo mese sia i dipendenti permanenti (+70 mila) sia quelli a termine (+62 mila), mentre, dopo l'aumento dei due mesi precedenti, hanno registrato una lieve flessione gli indipendenti(-18mila).

La stima delle persone in cerca di occupazione a maggio ha registrato un forte calo (-2,9%, pari a -84mila). La diminuzione della disoccupazione riguarda entrambi i generi e tutte le classi di età. Il tasso di disoccupazione si è attestato al 10,7%, in calo di 0,3 punti percentuali su base mensile, mentre quello giovanile è calato al 31,9% (-1,0 punti percentuali). A maggio la stima degli inattivi tra i 15 e i 64 è ancora leggermente in calo (-0,1%, -13mila). La flessione riguarda gli uomini e si concentra tra gli ultracinquantenni. Il tasso di inattività rimane stabile al 34,0%. Nel periodo marzo-maggio 2018 si stima una intensa crescita degli occupati (+0,9% rispetto al trimestre precedente, pari a +212 mila). L'aumento interessa entrambe le componenti di genere e coinvolge le persone tra i 15 e i 34 anni (+63 mila), ma soprattutto gli ultracinquantenni(+168mila).

Sono cresciute nel trimestre tutte le tipologie professionali: +38mila i dipendenti permanenti, +70mila gli indipendenti e +105mila i dipendenti a termine. Alla crescita degli occupati nel trimestre si è accompagnato il calo dei disoccupati (-0,5%, -15 mila) e quello più forte degli inattivi (-1,4%, -191 mila). Su base annua si è rafforzata la crescita occupazionale (+2,0%, +457mila). L'espansione interessa uomini e donne e si concentra tra i lavoratori a termine (+434 mila), mentre restano sostanzialmente stabili i permanenti e sono in lieve ripresa gli indipendenti (+19mila). Sono cresciuti soprattutto gli occupati ultracinquantenni (+468mila) e i 15-34enni (+106mila) mentre sono calati gli occupati tra i 35 e i 49 anni (-116 mila). Al netto della componente demografica si è registrato un segno positivo per l'occupazione in tutte le classi di età. Nei dodici mesi è diminuita in misura significativa il numero di disoccupati (- 5,2%, -153mila) e quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni(-2,6%,-345mila). A maggio si è registrato un netto miglioramento del mercato del lavoro, con una intensa crescita dell'occupazione dipendente, verificata sia per i lavoratori permanenti sia per quelli con contratto a termine; contestualmente si è rilevato un deciso calo della disoccupazione e in misura più lieve anche dell'inattività. Nei dodici mesi la crescita dell'occupazione appare consistente e si concentra tra i lavori a termine e, con riferimento all'età, tra i 15-34enni e soprattutto tra gli ultracinquantenni. Prosegue la contrazione della disoccupazione, che dopo i livelli massimi toccati a fine 2014 è tornata
sui livelli della metà del 2012. Continua anche il calo dell'inattività, che si mantiene sul minimo storico.