Uno dei soccorritori (si tratta di un Navy Seals) thailandesi impegnato nelle operazioni di salvataggio dei 12 ragazzi rimasti intrappolati nella grotta di Tham Luang, è morto per mancanza di ossigeno. L'uomo, che aveva 38 anni, ha perso conoscenza sulla via del ritorno, e a nulla sono valsi tentativi di rianimarlo.

LOTTA CONTRO IL TEMPO
Ed è lotta contro il tempo per mettere in salvo i bambini: il livello di ossigeno nella grotta è infatti sceso al 15% contro un valore che di norma dovrebbe essere del 21%. Un dato che preoccupa i soccorritori che continuano a lavorare senza sosta nel tentativo di tirare fuori dalla cavità i giovani calciatori. Al momento è stato posato un tubo lungo quasi cinque chilometri, in grado di immettere ossigeno nella grotta dove sono prigionieri i ragazzi.

SALE LA PREOCCUPAZIONE
La morte del subacqueo solleva tuttavia seri dubbi sulla sicurezza del tentativo di portare fuori i sopravvissuti attraverso i passaggi angusti della caverna profonda e coperta d'acqua (in alcuni tratti del percorso lungo oltre 2 chilometri). Molti dei ragazzi, tra gli 11 e i 16 anni, non sanno nuotare e i subacquei stanno insegnando loro i rudimenti del diving. Ma i passaggi dove è necessario immergersi sono strettissimi e i ragazzi potrebbero dover nuotare soli al buio in acque fangose.

PER COMPIERE IL TRAGITTO OCCORRONO 11 ORE
E poi: sono necessarie ben 11 ore per compiere il tragitto di andata e ritorno tra l'entrata della grotta Tham Luang e il punto dove i 12 ragazzi e il loro allenatore sono bloccati da ormai dodici giorni. Undici ore lungo quattro tortuosi chilometri, parte dei quali ancora sommersi.

ALLA RICERCA DI UN'ENTRATA ALTERNATIVA
Si cerca dunque una via di fuga alternativa. E' improbabile infatti che l'intero percorso venga liberato dall'acqua prima del weekend, quando sono previste nuove piogge. Anche per questo, all'esterno della grotta altre squadre di soccorritori continuano a perlustrare la giungla sulle pendici della montagna, nella speranza di individuare un'entrata alternativa dalla quale possano essere fatti uscire i ragazzi.