Ci sono diverse organizzazioni italo-venezuelano che si trovano sul territorio italiano. Tra queste anche il Centro Italo Venezolano di Corato in provincia di Bari. Tutte le associazioni, assieme, hanno dato il via a una grande raccolta con l'intenzione di dare da mangiare a chi, in Venezuela, non ce l'ha. L'obiettivo è di riempire almeno 30.000 piatti con alimenti. Da Roma, Marinellys Tremamunno, giornalista italo-venezuelana e presidente della organizzazione 'Venezuela: la piccola Venezia' ha spiegato che grazie ai fondi della cooperazione italiana sono stati già ottenute le prime somme per finanziare '150 ollas', pentole piene di alimenti. Il progetto andrà avanti almeno fino a settembre.

"Ogni 'pentola' - ha spiegato Tremamunno - darà da mangiare a circa 100 persone, però ci sono stati già casi dove si è arrivati a 200. Le 'pentole' si riempiono di riso con pollo, carne, verdura, dipendendo da quello che al momento è disponibile, perchè sappiamo che anche con il denaro a disposizione è difficile trovare del cibo". La situazione è drammatica e i venezuelani in Italia lo sanno bene. Quello che facciamo è poco - ha continuato la giornalista - ci sono persone che possono mangiare solo il giorno in cui si avvicina alla
'pentola' e poi non torna a farlo per tutta la settimana. Per questo motivo la nostra intenzione è che il progetto cresca e si moltiplichi".

Ufficialmente la campagna è stata lanciata a Roma il 31 maggio scorso e con la donazione di un euro si garantiscono due piatti di cibo, mentre con 15 si calcola di poter dar da mangiare a un bambino per un mese. Mentre donando 50 euro si può preparare quella che viene definita una 'olla comunitaria'. In Venezuela l'iniziativa è stata accolta con grande entusiasmo. "C'è necessità - ha detto José Luis Azuaje arcivescovo di Maracaibo - c'è bisogno dell'aiuto di tutti".

Sandra Echenique