Quindici misure cautelari (9 ai domiciliari e 6 obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria) sono state eseguite questa mattina dalla polizia di Torino nei confronti dei principali leader e militanti del centro sociale Askatasuna per i disordini verificati durante il corteo del primo maggio dello scorso anno. In quella occasione un gruppo di manifestanti cercò di forzare il cordone delle forze dell'ordine in via Roma e raggiungere piazza San Carlo dove erano in corso gli interventi dei rappresentanti sindacali.

DOMANI GLI INTERROGATORI DAVANTI AL GIP
Il reato di cui gli attivisti sono accusati è di resistenza pluriaggravata a pubblico ufficiale. Domani sono previsti gli interrogatori di garanzia davanti al gip. Altre 14 persone sono state denunciate per condotte meno gravi. Nei confronti degli indagati sono anche scattate perquisizioni domiciliari.

SEQUESTRATO UN BERRETTO DA CARABINIERE
Gli agenti hanno fatto irruzione nello stabile occupato di corso Regina Margherita per notificare le misure che sono state disposte dal pm della procura torinese Antonio Rinaudo. Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati tre manici di piccone tagliati e avvolti in drappo rosso, una maschera di Anonymous, una mazza da baseball in legno, una roncola di ferro, tre coltelli di cui uno a scatto e un berretto di ordinanza da carabiniere.

I DISORDINI DURANTE IL CORTEO DEL 1° MAGGIO
A svolgere le indagini, anche attraverso l'esame di numerosi filmati, è stata la Digos di Torino. Gli incidenti si verificarono quando lo spezzone antagonista, composto da circa 200 persone, cercò di raggiungere piazza San Carlo, dove erano in corso i comizi dei sindacati. Gli attivisti incontrarono uno sbarramento delle forze dell'ordine e dal loro gruppo partì un fitto lancio di uova, pietre e bastoni.

CALCI, BASTONATE E UOVA CONTRO LE FORZE DELL'ORDINE
Secondo l'accusa, gli attivisti, in occasione del corteo del Primo maggio 2017, in testa allo spezzone antagonista, tentavano di forzare il cordone delle forze dell'ordine. in particolare, i 15 militanti di Askatasuna si sarebbero resi responsabili di azioni violente colpendo le forze dell'ordine con calci, bastoni e ombrelli e lanciando aste di legno e metallo, botti di vetro e uova.

IL QUESTORE: ATTACCO PREMEDITATO A FORZE DELL'ORDINE"
"Le indagini hanno confermato che c'è stato un attacco studiato nei confronti delle forze dell'ordine", ha sottolineato il questore di Torino Francesco Messina che ha poi ribadito: "la manifestazione del pensiero dissenziente va costituzionalmente garantita. Ma c'è un limite quando il comportamento da dissenziente diventa penalmente rilevante". "La polizia garantisce la libera manifestazione del pensiero da parte di chiunque, ma le regole che vanno rispettate", ha aggiunto precisando che durante l'operazione di questa mattina "non c'è stato alcun problema di ordine pubblico né alcun atteggiamento negativo o iniziative provocatorie da parte degli interessati".

IL POST DI ASKATASUNA: "OPERAZIONE REPRESSIVA"
L'operazione di polizia è stata annunciata con un messaggio su Fb del centro sociale. "Grossa operazione repressiva questa mattina a Torino - si legge nel post - 19 misure cautelari legate al Primo maggio 2017. Polizia dentro l'Askatasuna e a casa di diversi di compagni. Appello ad accorrere tutti sotto l'Aska appena possibile!".

SIAP: "SEGNALE IMPORTANTE CONTRO I VIOLENTI"
"E' un segnale importante che vengano individuati e perseguiti i violenti esponenti dei centri sociali, così come sarebbe ancor più importante che si spezzi il legame tra i professionisti della violenza e alcuni consiglieri di maggioranza che siedono in consiglio comunale". Così il segretario generale provinciale del sindacato di polizia SiapPietro Di Lorenzo. "Non dimentichiamo mai - continua Di Lorenzo - che tra quei banchi vi è chi è diretta espressione dell'area antagonista, dilettandosi in plateali manifestazioni pro cannabis, e chi oltre a partecipare tra le fila di coloro che solitamente si presentano con mazze e bastoni ai cortei ha, anche in quella occasione, approfittato del ruolo istituzionale per accusare le forze dell'ordine di non essere state capaci di gestire la piazza".

"CHIUDERE CENTRI COME ASKATASUNA"
Di Lorenzo aggiunge: "Le modalità virulente messe in atto in quella come in mille altre occasioni non possono trovare giustificazioni e i centri sociali come Askatasuna devono essere chiusi".

SALVINI: "NESSUN DELINQUENTE RIMANGA IMPUNITO"
"Centro sociale (non capisco cos'avrà poi di così 'sociale'?) Askatasuna di Torino, 15 arresti e 29 perquisizioni per episodi di violenza. Complimenti alla polizia, nell'Italia che ho in testa nessun delinquente deve rimanere impunito". Il ministro dell'Interno Matteo Salvini commenta così, sui social, le 15 misure restrittive (9 arresti domiciliari e 6 obblighi di firma) notificate oggi a Torino ad alcuni esponenti del centro sociale torinese.