C'è confusione tra le stanze della Farnesina.  A leggere le dichiarazioni fatte dal ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, e dai suoi sottosegretari - il leghista Guglielmo Picchi e il 5 Stelle Manlio Di Stefano - sembra non esserci una linea comune sul fronte dell'immigrazione. Pomo della discordia la presunta alleanza con i Paesi del gruppo Visegrad. Di Stefano tiene a sottolineare, tra le pagine del Corriere della Sera, che: "La Lega di governo non ha mai dichiarato di voler fare alleanze con il gruppo di Visegrad. E non c'è nessuna nuova posizione del governo. Il nostro premier Conte si muove in un solco completamente diverso, quello delle tradizionali alleanze europee, ma lavorando per cambiare quello che nell'Ue non va".

Non ci sarebbe, dunque, secondo il sottosegretario, alcuna sintonia con i Paesi dell'Est perché "la loro visione politica, in materia di migrazione è "molto diversa dalla nostra. Noi crediamo, lavoriamo, ci impegniamo per un'Europa unita e solidale, che funzioni e che cresca assieme. Loro non stanno facendo altrettanto". Un riferimento poi, da parte di Di Stefano, alle parole del premier della Repubblica Ceca, Andrej Babis, che ha ricevuto come tutti gli altri premier della Ue una lettera di Conte in cui si chiede collaborazione e che ha subito preso le distanze dalle richieste del governo italiano: "Forse non ha ancora colto il senso di cosa significhi far parte di un'Unione - prosegue Di Stefano - Non si sceglie quello che si vuole: ci sono diritti dei quali tutti usufruiscono, come appunto i paesi di Visegrad che ottengono più contributi di quelli che versano, e doveri che tutti devono rispettare".

Anche secondo Picchi il governo della Repubblica Ceca ha usato "parole irricevibili", ma lui - a differenza del suo collega - tra le pagine de Il Mattino sostiene di essere dalla parte dei gli stati dell'Est Europa: "In realtà quello che vogliono i Paesi di Visegrad è ciò che vogliamo noi, zero sbarchi in Europa per chi non ha diritto di arrivare. Stiamo lavorando per far capire che i confini italiani sono quelli europei. Ungheria e Repubblica Ceca invece di costruire muri, stanzino fondi per migliorare l'economia africana". E a chi gli fa notare che all'appello dell'Italia di accogliere parte dei migranti appena sbarcati a Pozzallo hanno risposto, tra gli altri, Francia e Germania, risponde: "È uno sforzo minimo rispetto al disinteresse degli anni scorsi. I veri europeisti siamo noi che dando messaggi piuttosto duri abbiamo fatto capire che il problema è europeo".

In merito all'intervento del Presidente Sergio Mattarella sulla nave Diciotti Picchi sostiene che sia "lampante la differenza sia culturale che politica" tra il Capo dello Stato e Matteo Salvini, "perché conosciamo tutti la provenienza di Mattarella, ma entrambi volevano trovare la soluzione migliore". A proposito delle scelte di Matteo Salvini interviene il ministro degli Esteri Moavero Milanesi intervistato da Libero: "Le iniziative del ministro dell'Interno non contraddicono gli accordi europei. Questi richiedono una condivisione degli sforzi tra i Paesi. Dal vertice è venuta fuori una linea di direzione politica della Ue finalmente chiara e noi sollecitiamo i partner ad applicarla con lealtà"

Sull'accoglienza ai migranti il ministro afferma: "Abbiamo risvegliato l'Europa con azioni e proposte motivate e sostenibili. All'ultimo vertice Ue abbiamo ottenuto che si mettesse nero su bianco lo schema di una vera politica comune per l'immigrazione. Siamo riusciti a far scrivere due impegni basilari: investire nei Paesi d'origine dei migranti e costruire centri di assistenza in più Stati Ue e lungo le vie seguite per arrivare da noi. Una duplice azione che ridurrà il flusso dei migranti. Ora dobbiamo passare all'attuazione".