Hanno indossato voluttuosamente magliette rosse, come fosse il crisma della presunzione esclusiva di umanità: ciascuno di loro ricopre, o ha ricoperto nel recente passato, cariche di governo, e tuttora occupa posizioni istituzionali o riveste ruoli di prestigio sotto il profilo professionale o sociale. Quesito: è veramente "l'emorragia di umanità" che li rode? Che, magari, in Italia ci fosse un ordinamento segregazionista e non ce non fossimo ancora accorti? Indossando polo rosse, clamoroso gesto dallo straordinario senso rivoluzionario, aspirano realmente ad impedire che si verifichino altri naufragi di disperati?

Se così fosse, ci saremmo aspettati che lor signori avessero venduto tutto, rolex, ville e
appartamenti nei quartieri alti e, con spirito missionario, si fossero almeno trasferiti nei quartieri trasformati in campi profughi dall'invasione di migranti. O, se così fosse, talvolta, qualcuno di loro avrebbe potuto almeno denunziare le condizioni di povertà e l'esplosione demografica che drammaticamente affligge il continente africano. Vero è che in Africa attualmente vivono 2 miliardi di anime. Visti i tassi di natalità, entro il 2100, si calcola che saranno il doppio. L'intero continente produce solo l'1 per cento della ricchezza mondiale.

In molte parti dell'Africa Subsahariana vivono con meno di un dollaro al giorno. Che facciamo, dopo che avete adornato di magliette rosse le vostre anime belle, ce li prendiamo tutti? A nessuna maglietta rossa è mai venuto in mente che, di questa apocalittica crisi umanitaria, vanno combattute le cause? L'Africa, non è mai stato, nel suo insieme, un continente prospero. Epperò, fino al secondo dopoguerra, era, almeno sotto il profilo alimentare, autosufficiente al 98%! L'asservimento coloniale e post coloniale di quei territori, il controllo militare del continente - costellato di basi militari delle Grandi democrazie super potenze occidentali (Stati Uniti, Francia, Inghilterra, Belgio cui oggi si va aggiungendo la Cina), l'imposizione di valute emesse dalle medesime umanitarissime democrazie agli stati africani rientranti nella loro pretesa orbita di influenza geopolitica, rappresentano fattori che impediscono effettivi processi autodeterminazione e crescita di tali sfortunate popolazioni.

Tanti gli uomini di establishment che hanno indossato la maglietta rossa filo umanitaria. Saviano, dal suo attico di New York. Gad Lerner, nella sua tenuta ligure, con il Rolex ben in vista al polso. Enrico Letta, nel suo esilio dorato di Parigi dove dirige la scuola politica parigina e dove è stato insignito, non si sa bene per quali servigi resi al Governo francese, della Legion d'onore. Nessuno di questi, però, ha mai denunziato che la crisi umanitaria è definitivamente esplosa per effetto della sanguinosa e spietata guerra scatenata da Sarkozy contro il regime di Gheddafi. Il leader libico aveva finanziato la campagna elettorale dell'allora presidente transalpino, ma non era abbastanza prono agli interessi delle aziende francesi che miravano all'esclusivo sfruttamento delle risorse minerali dei cui è ricco quel territorio, oggi smembrato e sottratto alla storica e naturale sfera di influenza mediterranea dello Stato italiano.

Allo stesso modo, gli umanitaristi in Lacoste rossa, tacciono sui tassi di usura che lo Stato francese impone alle sue ex colonie, costringendoli all'adozione di una valuta ("franco delle ex colonie francesi") che ne determina l'irreversibile asservimento agli obiettivi ultraimperialistici di sfruttamento delle risorse naturali di cui questi popoli dovrebbero, invece, autonomamente e finalmente disporre in via esclusiva.

Ma l'umanitarismo degli oligarchi in maglietta rossa non si spinge a questo. A costoro, in realtà, rode unicamente che non sono più al governo. E con ammirevole sprezzo del ridicolo, imbastiscono messe in scena, scattano selfie e consegnano le loro monumentali effigi, sazie e mai satolle, alla implacabile gogna dei social. Per tornare al potere sarebbero pronti veramente a tutto. Tutto, tranne che a battersi per l'interesse del popolo italiano.