Clima sempre più rovente in Nicaragua. Il presidente Daniel Ortega ha attaccato i "criminali satanici", i vescovi cattolici e gli Stati Uniti, per l'ondata di proteste che ha colpito il Paese e che ha definito un tentativo di "colpo di stato". Il capo di stato ha represso le contestazioni, che dice essere finanziate "dall'impero nordamericano", in maniera violenta.

LE ACCUSE DEL PRESIDENTE ORTEGA
Parlando ai sostenitori in occasione del 39esimo anniversario della rivoluzione con cui è giunto al potere, Ortega ha accusato i vescovi cattolici, che hanno tentato di mediare il dialogo tra lui e l'opposizione, di "essersi comportati come cospiratori", con alcune chiese usate come deposito per le armi dei ribelli.

MORTE OLTRE 280 PERSONE NELLE PROTESTE
Sul palco, con a fianco i ministri degli Esteri di Cuba e Venezuela e la moglie Rosario Murillo, che è anche sua vice, ha dichiarato che che le forze armate hanno fermato il dissenso pubblico: "I satanisti devono essere esorcizzati". Le proteste sono durate tre mesi. Nelle violenze, in uno dei Paesi latinoamericani considerati più sicuri, oltre 280 persone sono morte.