Guidati dal direttore Mimmo Porpiglia, una parte della redazione di Montevideo di Gente d’Italia arriva alla tipografia de El País intorno alle 23. L’atmosfera è abbastanza tranquilla, fuori una pioggerellina accompagna una serata umida. All’interno della “planta industrial” - un mega impianto di oltre 30mila metri quadrati nella periferia di Montevideo - funziona tutto (o quasi) alla perfezione.

Le macchine stanno già lavorando e stanno stampando diverse riviste pubblicitarie in attesa del grande evento: tra poco da qui uscirà il primo numero di Gente d’Italia insieme a El
País.  Da oggi il quotidiano più importante dell’Uruguay non sarà più lo stesso. Sarà arricchito dal supplemento italiano che per l’occasione si è rifatto il look con sedici pagine a colori e una veste grafica completamente rinnovata.

“Oggi è una notte speciale perché per la prima volta stamperemo insieme a noi il giornale degli italiani in Uruguay. La data è ulteriormente significativa perché si inserisce all’interno del centenario de El País. È un piacere per noi poter lavorare insieme al direttore Porpiglia e a tutta la squadra di Gente d’Italia”. Diego Beltrán accoglie la redazione e completa gli ultimi preparativi prima di far partire la stampa, oltre 18mila copie che saranno distribuite in tutto il paese: da Montevideo ad Artigas, da Salto al Chuy la stampa italiana arriverà ovunque.

L’attesa cresce per l’arrivo del grande momento ma bisogna attendere ancora qualche
minuto. “Manca solo l’ultima pagina” sussurra qualcuno. Il direttore rammenta un’ultima pagina memorabile del Mattino di Napoli di alcuni anni fa con una fotografia meravigliosa del Vesuvio che fece posto all’articolo di un giornalista “scomparso” in una folle notte napoletana. Riaffiorano i ricordi di una vita in una notte uruguaiana vissuta intensamente. Si controllano gli ultimi dettagli, un cenno di ok fa partire tutto.

A mezzanotte e trenta del 20 luglio del 2018 il momento tanto atteso è arrivato: dalle grandi macchine rosse esce finalmente Gente d’Italia. Partono le rotative, il rumore è assordante. La nuova avventura è cominciata. “È come la nascita di un figlio” sintetizza con
poche parole il direttore Porpiglia un po’ emozionato. Seguono le firme dei primi esemplari, le foto e i sorrisi accompagnati dal profumo della carta appena stampata che sporca le mani ma riscalda i cuori. Un brindisi nella sala conferenze conclude la serata, cala il sipario su una serata storica. Gente d’Italia viaggia con El País alla conquista dell’Uruguay.