Quando gli alleati, durante la Seconda Guerra Mondiale, sbarcarono i Sicilia, nel 1943, erano tanti i soldati canadesi. E per la libertà dell'Italia, dell'Europa e del mondo intero, 75 anni fa durante sei settimane di combattimenti, lasciarono anche un pesante tributo. Furono infatti oltre 500 i morti, un enorme sacrificio che forse non sempre è stato preso in considerazione, come effettivamente avrebbe dovuto. E un esempio lo ha portato
Steve Gregory, canadese di Montreal, il quale ha affermato che solo nel 2006 si è potuto rendere conto, finalmente e in profondità, del contributo dato dalle forze canadesi.

"La prima cosa che mi è venuta in mente - ha spiegato - è perché non si legge di più, non c'è scritto di più nei libri di storia di questo capitolo così importante e al tempo stesso doloroso". Quando gli alleati sbarcarono in Sicilia fu chiamata 'Operation Husky': cominciò il 10 luglio 1943, le forze militari del Canada si unirono agli alleati e dopo aver combattuto in Sicilia su strade minate e colline rocciose, furono 562 i morti canadesi. "Oggi - ha aggiunto Gregory - i canadesi hanno una responsabilità morale per ricordare quello che è successo".

E Steve Gregory ha voluto essere tra i primi a farlo: infatti ha guidato un gruppo di 10 canadesi e 14 membri dell'esercito del Paese nord-americano, su un percorso di 320 chilometri, attraverso la Sicilia, al fine di ricordare il ruolo avuto dal Canada nella liberazione dell'Italia durante l'ultimo conflitto. Questa operazione è stata ribattezzata 'Operation Husky 2018' e la camminata commemorativa terminerà il 31 luglio al cimitero militare canadese di Agira, che si trova in provincia di Enna.

È la regione dove si sono svolti alcuni dei combattimenti più feroci e nel cimitero sono sepolti 490 canadesi. 'Operation Husky 2018' ogni giorno della camminata si fermerà in una città siciliana per un atto di commemorazione e i 14 soldati che si sono uniti al gruppo, suoneranno tamburi e cornamuse per annunciare l'arrivo del gruppo in ogni località
che è stata scelta per una delle soste intermedie: e ogni volta sarà deposta una corona di fiori e suonata 'Last Post', brano dedicato ai caduti.

Roberto Zanni