Si tinge di giallo la vicenda della Asso 28, la nave italiana in servizio per una piattaforma dell'Eni che ha soccorso 108 migranti in mare riportandoli verso le coste libiche. La società armatrice, la Augusta Offshore di Napoli, ha affidato a un comunicato il compito di raccontare la sua versione.

"Le attività si sono svolte sotto il coordinamento della Coast Guard libica", si legge nella nota che è stata confermata in via ufficiale da fonti del governo italiano. Ma l'Unhcr è scettico e indaga, mentre si moltiplicano i sospetti.

"L'ordine di riportare a Tripoli i migranti è arrivato dall'Eni per cui Asso 28 lavora e le autorità italiane erano informate", attacca Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali, provocando la secca smentita di Eni. L'Italia, intanto, rischierebbe addirittura una condanna dalla Corte europea dei diritti dell'uomo.