"Tocca a tutti noi educarci al rispetto reciproco. Gli altri non sono diversi, sono il nostro prossimo. Come noi lo siamo per loro. Non è appiccicando etichette sulla faccia e sulla pelle della gente che salviamo la nostra vita. L'unico vero nemico che tutti abbiamo in comune è coltivare l'idea del nemico. Dare agli altri la colpa dei disagi nostri che non sappiamo affrontare è una deriva pericolosa".

L'arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, ha commentato così l'aggressione a Daisy Osakue, l'atleta italiana, ma di origini nigeriane, ferita a un occhio dal lancio di un uovo a Moncalieri, alle porte del capoluogo sabaudo.

"Torino e il suo territorio – ha spiegato - vengono da una tradizione di tolleranza e solidarietà, che ha sempre contribuito a isolare e rifiutare ogni forma di discriminazione. La popolazione reagisca isolando quanti compiono tali gesti promuovendo sia sul piano educativo e sociale nelle famiglie, negli oratori e nelle scuole un clima di rispetto verso ogni persona".