Dal 2024 gli uruguaiani residenti all’estero potrebbero votare. Il Senato del Paisito ha infatti approvato la legge sul voto estero, che, però, non dovrebbe entrare in vigore alle prossime elezioni presidenziali del 2019. Se il progetto dovesse andare in porto, sarebbero 529mila gli uruguaiani che vivono fuori dai confini nazionali a poter votare.

Il risultato è stato ottenuto con il solo appoggio della coalizione di governo, il "Frente Amplio" (Fa), che ha fatto valere la sua maggioranza sia nella Camera dei deputati che al Senato. L’opposizione non ci sta e annuncia ricorso alla Corte suprema per chiederne l'annullamento, in quanto ritiene che “la legge è incostituzionale”.

Se per la senatrice Constanza Moreira (Fa), “in nessun punto la Costituzione indica che i cittadini residenti all'estero non possono votare e che già 111 Paesi hanno sancito questo diritto mentre è da 33 anni che il parlamento uruguaiano discute questa questione”, per il senatore dell’opposizione Pedro Bordaberry il progetto “assegna al Frente Amplio un vantaggio elettorale indebito e rappresenta una violazione della Costituzione”.