E’ Vienna la città più vivibile del mondo, secondo il rapporto annuale dell'Economist Intelligence Unit (EIU). E' la prima volta che una città europea si impone nella  classifica, che prende in considerazione diversi fattori di "vivibilità". Vienna ha scalzato Melbourne (Australia) dalla vetta ed l'unica città europea della top ten, insieme alla capitale danese Copenaghen che figura al nono posto.

La classifica prende in considerazione 140 città e le mette in ordine secondo una serie di
fattori che vanno dalla stabilità politica e sociale, al tasso di criminalità, all'istruzione, all'accesso alle cure sanitarie. Per trovare le italiane bisogna arrivare a metà della classifica. Milano si piazza al 46esimo posto (prima di Londra), mentre Roma è sotto, al 55esimo posto (preceduta da altre grandi città europee come Budapest, Dublino e Lisbona).

La città che in Europa ha fatto più progressi nell'ultimo anno è Manchester, che ha scalato 16 postazioni, fino a piazzarsi 35esima, ben 13 punti più avanti di Londra. Il caso di Manchester è significativo anche perché uno dei motivi del miglioramento è stata la capacità di "resilienza", ovvero la reazioni alla tragedia dell'attacco terroristico al concerto di Ariana Grande che fece 22 vittime, tra cui molti giovanissimi.

La vetta conquistata da Vienna, secondo gli estensori del rapporto, riflette un generale ritorno alla stabilità registrato nella maggior parte delle grandi città europee. Melbourne era stata la prediletta per ben sette anni consecutivi, e nella top ten figurano anche le altre australiane Sydney e Adelaide. Si vive bene anche in Giappone (Osaka è terza e Tokyo settima nella top ten) e in Canada (Toronto settima, a pari merito con Tokyo).

Spiritosa la reazione della sindaca di Melbourne. Sally Capp, dopo essere stata scalzata dal trono, si è congratulata su Twitter con Vienna: "Una lotta sul filo, abbiamo fatto meglio che negli anni passati e riflettiamo su cosa rende Melbourne una città vivibile". Sul fondo della classifica troviamo non sorprendentemente città martoriate dai conflitti, come la capitale siriana Damasco (l'ultima della lista), seguita da Dhaka in Bangladesh e Lagos, Nigeria. In queste città il rischio per l'incolumità, la criminalità, la violenza di strada e il terrorismo hanno giocato un ruolo decisivo.