Innanzitutto un grazie di cuore a tutte quelle persone che dedicano parte della propria giornata alla lettura de “La Gente d’Italia”, sia per quanto concerne la versione cartacea sia per quella digitale. Lettori che quotidianamente ci incitano ad andare avanti per la nostra strada. Che poi è la stessa di chi ci segue: una strada aperta a tutti, diritta, senza scorciatoie. Come è giusto che accada, però, dal momento che non tutti siamo uguali e non tutti vediamo le cose alla stessa maniera, negli ultimi giorni ci è capitato anche di leggere, sulla nostra pagina Facebook (https://www.facebook.com/GentedItaliaonline/), alcune critiche da parte di alcuni “amici virtuali” che ci tacciano di essere un giornale politicamente schierato. Il fatto strano è che, tra chi ci punta il dito, non manca chi ci accomuna alla destra e chi, al contempo, ci vuole vicini alla sinistra. Conoscendo il mondo dei media, è questo un connubio assolutamente improbabile, non trovate? La realtà, cari amici, è un'altra. Ed è più semplice di quel che immaginate. “La Gente d’Italia” è un giornale apolitico, che racconta fatti di cronaca o di politica con la massima trasparenza. Raccontiamo la realtà, poi ognuno è liberissimo di trarne le conseguenze. Un esempio: la standing ovation ricevuta dall’ex presidente dell’Uruguay Pepe Mujica a Ravenna, in Italia, è avvenuta davvero e i cronisti de “La Gente d’Italia” l’hanno raccontata. In caso di fischi, gli stessi cronisti avrebbero parlato di débâcle. In un caso del genere non c'entrano né destra, né sinistra. Ma solo la pura e nuda fotografia dei fatti, così come si sono svolti. Che ci crediate o no, la nostra libertà è la Vostra libertà e questo Vostro (e nostro) giornale ha un solo proprietario: il lettore che per noi è sacro. Continuate a seguirci, Gente continuerà a raccontarvi storie capaci di appassionarVi, a volte emozionarVi. Se sono di sinistra o di destra, non saranno mai storie precofenzionate o che hanno l’obiettivo di orientarVi politicamente. Anche perché, come cantava Giorgio Gaber, "Tutti noi ce la prendiamo con la storia, ma io dico che la colpa è nostra, è evidente che la gente è poco seria quando parla di sinistra o destra"…

La redazione