C’è un "altro" Veneto al di fuori dei confini nazionali: quasi 5 milioni di emigrati e discendenti di emigrati che oggi vivono e lavorano in America Latina, Stati Uniti, Canada, Australia, Sud Africa, a nord delle Alpi, e che non hanno dimenticato lingua, tradizioni, cultura, identità veneta.

Da oggi al 6 ottobre a Padova, a palazzo Santo Stefano, si riunisce il loro organo di rappresentanza, la Consulta dei Veneti nel mondo, cioè il “parlamentino” dei 126 circoli di Veneti nel mondo, disseminati in 18 stati di quattro diversi continenti.

In contemporanea alla Consulta, a Palazzo Santo Stefano si riuniranno anche i giovani veneti e i giovani oriundi veneti residenti all’estero per il meeting annuale collegato alla Consulta. Per tre giorni una cinquantina di rappresentanti dei veneti d’Europa, delle Americhe, di Asia, Australia e Africa daranno voce al composito mondo dell’emigrazione veneta e alle richieste e proposte dell’“altro Veneto” per mantenere i legami con la terra d’origine e per valorizzare il contributo culturale, sociale, economico e imprenditoriale che i discendenti degli emigrati veneti intendono continuare a dare alla madrepatria.

“Dall’Unità di Italia a oggi sono più di 25 milioni gli italiani emigrati e un quinto erano veneti”, ricorda l’assessore regionale ai flussi migratori Manuela Lanzarin, che presiede la Consulta dei veneti nel mondo.  “Non ci sono state solo le rimesse economiche degli emigranti, che hanno contribuito a sostenere lo sviluppo e la crescita economica del nostro Veneto, ma dai paesi di emigrazione sono arrivate rimesse morali, culturali e sociali non meno importanti di quelle economiche. Per questo la Regione Veneto si è data una legge, quindici anni fa, che ha istituzionalizzato i rapporti con le comunità dei veneti nel mondo chiedendone il coinvolgimento attivo nella definizione dei piani triennali e dei programmi annuali delle politiche regionali per iniziative di scambio, sostegno e relazione. C’è una circolarità di cervelli, talenti e culture tra il Veneto di oggi e l’altro Veneto che rappresenta un patrimonio di energie, esperienze, saperi e tradizioni al quale non possiamo e non vogliamo rinunciare”.

I lavori di Consulta e meeting si concluderanno sabato 6 ottobre con la presentazione del documento finale che farà sintesi del contributo e delle proposte dei veneti nel mondo e dei giovani oriundi al prossimo piano triennale per le politiche migratorie 2019- 21.