Il governo lavora alla manovra, anche se le posizioni tra M5s e Lega sembrano ancora distanti, in particolare sulla pace fiscale, vero nodo del contendere e principale motivo di attrito tra i due alleati. Il premier Giuseppe Conte prova a gettare acqua sul fuoco professandosi ottimista, assicurando che si troverà una sintesi e confermando che stasera, alle 17, si terrà il tanto atteso Cdm "in cui porteremo all'ordine del giorno il decreto fiscale e il disegno di legge sul bilancio", vera cornice del bilancio.

LE SCADENZE DEL BILANCIO
Il Dpb, che contiene la quantificazione delle misure, deve essere inviato a Bruxelles entro oggi. La manovra invece deve essere trasmessa alle Camere entro il 20 e non è escluso che un secondo Cdm si possa tenere prima di quella data, forse già giovedì. Secondo il presidente del Consiglio, "la legge di bilancio può rassicurare l'Ue e i mercati nella misura in cui avremo deliberato quei provvedimenti che poi ci consentiranno, un attimo dopo, di sederci attorno ai tavoli e di interloquire con le istituzioni europee".

SALVINI PREDICA CAUTELA
Il vicepremier Matteo Salvini, dal canto suo, predica cautela e chiarisce che il governo non vuole "raccogliere tutto e subito". In diretta Facebook, il ministro dell'Interno spiega: "Sono orgoglioso di questi primi quattro mesi di governo, ma mancano altri 4 anni e mezzo. Le 'renzate' che non voglio fare sono quelle di promettere tanto e raccogliere poco. L'unico errore che non dobbiamo fare è quello di raccontarcela tra di noi". Insomma, avanti piano. Intanto dall'opposizione arrivano forti critiche.

L'AFFONDO DI GENTILONI
Il governo Lega-M5s "ha mandato in fumo, in pochi mesi, la fatica di anni degli italiani", attacca Paolo Gentiloni partecipando a "Piazza Grande", l'iniziativa voluta da Nicola Zingaretti a Roma per lanciare la sua candidatura alla leadership del Pd. Il nodo ancora da sciogliere, come detto, resta quello della pace fiscale. Da una parte i pentastellati dicono no a un'operazione che potrebbe configurarsi come un vero e proprio "condono", dall'altra il Carroccio che pare invece intenzionato a tirare diritto con l'intento di portare a casa un provvedimento che sia coerente con quanto promesso.

SCONTRO SU ALITALIA
E' scontro, però, anche su Alitalia. L'inquilino del Viminale attacca il ministro dell'Economia Giovanni Tria: "Deve fare quello che dice il Contratto di governo. Lo deve rispettare lui come lo rispettiamo noi tutti. Il matrimonio con Ferrovie è una via percorribilissima, se ci si riesce". Il timore, tuttavia è che l'Ue possa aprire una procedura di infrazione.