Nessuno come l’Italia nell’Unione Europea. Negli ultimi tre anni il Ministero dellʼInterno ha emesso 340 provvedimenti di espulsione di presunti jihadisti o islamisti radicalizzati nello Stivale (105 nel 2018, la media è di dieci soggetti espulsi ogni mese): numeri nettamente maggiori rispetto a quelli di tutti gli altri Paese appartenenti all’Unione Europea, che testimonia quanto stiano aumentando i jihadisti nel Belpaese.

Massimo livello di attenzione per ridurre il rischio attentati: si va dal monitoraggio delle scuole (per gli investigatori i giovanissimi sono tra i soggetti vulnerabili più esposti ai rischi di radicalizzazione) a quello delle carceri.

Già, perché è dietro le sbarre che si registra il maggior numero di scambio di informazioni tra le persone esposte al rischio di radicalizzazione. Non solo, dopo le notizie degli attentati in Europa nelle carceri italiane sono stati organizzati piccoli banchetti e feste da parte di alcuni estremisti islamici.