Scoppia la Pinocchio mania: due grandi registi, Matteo Garrone e Guillermo del Toro, sono alle prese con il famoso personaggio di Carlo Collodi, alias Carlo Lorenzini. "C’era una volta… ‘Un re!’ diranno subito i miei piccoli lettori. No, ragazzi, avete sbagliato.

"C’era una volta un pezzo di legno": con questo inizio folgorante "Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino", pubblicate per la prima volta nel 1881, sono diventate un best sellers. Il libro, infatti, è stato tradotto in 240 lingue, è considerato un classico della letteratura per ragazzi, ma più in generale una delle grandi opere della letteratura per l’originalità della storia e la particolarità dei personaggi.

Un patrimonio italiano che è entrato a far parte del tessuto culturale mondiale, senza confini. Nessuna opera nostrana è paragonabile a questa: il fascino del burattino dal naso lungo non conosce crisi, tramandandosi di generazione in generazione e assumendo sempre nuove forme artistiche. Se è libro continua ad essere tradotto e illustrato, anche nel cinema esce sempre un adattamento nuovo: la prima versione risale al 1911, un film muto di Giulio Antamoro, primo esempio di trasposizione del romanzo, un quasi film d’animazione, in quanto contiene alcune sequenze animate (come le marionette di Mangiafuoco o la balena) e altre interpretate da attori in carne ed ossa. Nel panni del burattino troviamo infatti il comico francese Ferdinand Guillaume, in arte Polidor, l’indimenticabile clown della sequenza del tabarin nel film "La Dolce Vita" di Fellini.

Una pellicola collodiana andata persa e ritrovata solo nel 1994 nella Cineteca di Milano, ora rintracciabile su YouTube. Gli americani, a torto, pensano che Pinocchio sia un personaggio di casa solo, complice il capolavoro della Disney del 1940. Molti italiani identificano il personaggio di Pinocchio con la serie a puntata di Luigi Comencini trasmessa dalla Rai nel 1972 (durata 280 minuti) con uno straordinario Nino Manfredi nei panni di Geppetto. Poi c’è stato un evanescente Pinocchio portato sulle scene teatrali da Carmelo Bene nel 1961 e un musical dei Pooh nel 2002.

Il primo vero cartone animato risale al 1936, opera di Umberto Spano, commissionato dal fascismo per contrastare il dominio disneyano nel settore. Non a caso quando uscì nelle sale italiane la produzione Disney, il nostro paese rispose con un film di Giannetto Guardone con le maschere eseguite dai cartonisti dei carri di Viareggio. Nel 1971, sempre in risposta alla Disney, Giuliano Cenci realizzò un film d’animazione con l’aiuto dei discendenti di Lorenzini: impiegò ben cinque anni e venne esportato in una ventina di paesi.

Da ultimo Pinocchio è stato rivisto da Roberto Benigni che interpreta il famoso burattino nel film del 2002. E veniamo all’oggi. In agosto Matteo Garrone ha aperto il set alla ricerca dei protagonisti, in primis Pinocchio, un bambino non più alto di un metro e quaranta e alla sua prima esperienza davanti alla macchina da presa. Top secret sul prescelto. Le riprese sono previste a novembre.

Un progetto su cui lavorava da tempo, ma che aveva accantonato per dedicarsi al fortunato film "Dogman", ora in corsa per gli Oscar. Il film internazionale è una coproduzione italo-franco-inglese realizzata da Archimede Film con Rai Cinema, Recorded Picture Company, Le Pacte, con il contributo del Mibac, con il sostegno di Eurimages. Sarà distribuito in Italia da 01. Il regista romano aveva già iniziato i provini per trovare il suo bambino-burattino e un paio di anni fa aveva dichiarato l'intenzione di realizzare una sorta di horror per bambini. "La sfida – dice Garrone - è raccontare la storia che tutti credono di conoscere, ma in realtà in pochi conoscono veramente perché pochissime persone hanno veramente letto Collodi".

Il regista ha già annunciato l’attore Toni Servillo nel ruolo di Geppetto. Anche Guillermo del Toro realizzerà il suo Pinocchio, un musical in versione animata, in stop motion. Il regista Premio Oscar per "La forma dell'acqua", scriverà, produrrà e dirigerà la sua versione per lo schermo della storia di Collodi. Sarà Netflix a produrre il film, segnando un ulteriore capitolo della collaborazione tra Del Toro e il servizio streaming, iniziata con la serie tv vincitrice di un Emmy, "Trollhunters" e proseguita con lo show horror "Guillermo del Toro presents 10 After Midnight".

"È da dieci anni che cerco di fare Pinocchio - aveva raccontato il regista alla 74esima Mostra del Cinema di Venezia - e quando l'ho annunciato tutti i produttori erano entusiasti, ma quando ho chiarito che il film sarebbe stato ambientato nell'Italia di Mussolini e il protagonista era un Pinocchio antifascista sono spariti. Se avete 35 milioni di dollari, io ho i pupazzi pronti: fate felice un messicano". Lo scorso anno il progetto sembrava naufragato, ma invece ora il regista messicano annuncia l’ingresso in produzione della sua versione del personaggio collodiano.

"Nessuna forma d'arte ha influenzato la mia vita e il mio lavoro più che l'animazione e nessun singolo personaggio nella storia ha avuto un legame profondo con me come Pinocchio" ha detto Guillermo del Toro. "Nella nostra storia, - ha proseguito il regista, - Pinocchio è un'anima innocente con un padre indifferente che si perde in un mondo che non riesce a comprendere. Si imbarca in un viaggio straordinario che lo lascia con una nuova consapevolezza, tanto di suo padre quanto del mondo reale".

A co-dirigere il film con del Toro sarà Mark Gustafson che ha già lavorato a "Fantastic Mr. Fox", mentre a realizzare i pupazzi sarà la Mackinnon and Saunders, già autrice dei personaggi della "Sposa cadavere" di Tim Burton. Il musical sarà girato con la tecnica dello stop motion, usando una particolare cinepresa che impressiona un fotogramma alla volta. Il film sarà ambientato in Italia negli anni Trenta del Novecento, nonostante Collodi l’abbia scritta a fine Ottocento. Del Toro ha pubblicato su Twitter un’immagine dei primi studi grafici su come potrebbe essere il suo Pinocchio.

Melissa Cobb, vice presidente di Netflix Kids and Family, ha aggiunto: "Durante tutta la sua illustre carriera, Guillermo ha dimostrato la sua maestria nell'inspirare le persone attraverso i suoi magici mondi pieni di personaggi indimenticabili, dai mostri di Pan's Labyrinth alla bestia acquatica di ‘La forma dell'acqua’. Siamo incredibilmente entusiasti di approfondire ulteriormente la nostra relazione con Guillermo e siamo certi che la sua personale visione artistica profondamente toccante porterà in vita una nuova versione di Pinocchio, che sarà accolta dal pubblico di tutto il mondo".