Caro Direttore, in vista del 4 novembre Ti invio un mio pensiero…. È quasi l'alba. Oggi è il 4 novembre 2018. I nostri campi sono in riposo, vuoti, senza coltivi. Le aceri dei paesi, sono coperti di un manto di foglie gialle e rosse. L'erba è coperta di brina che brilla ai primi raggi
del sole. Sta per iniziare il lungo autunno-inverno nel Friuli. Le montagne, là come sempre, guardandoci in silenzio, maestose e giá nevicate.

Sono trascorsi esattamente 100 anni, ma il significato di quel lontano 4 novembre 1918, che ha permesso a Trento ed a Trieste di diventare parte della Patria italiana, resta intatto. Anzi dovrebbe costituire al giorno d'oggi, in un'Italia sempre più multietnica, fonte di un sano patriottismo e la base di una memoria collettiva condivisa. La vittoria italiana del 1918 è costata un prezzo altissimo, 650.000 morti, circa un milione di feriti e 600mila dispersi e prigionieri.

Accanto al 25 aprile ed al 2 giugno, due date fondamentali per l'Italia repubblicana, va celebrato ancora di più, secondo il mio modesto parere, il 4 novembre, perché ogni
cittadino italiano, ovunque egli viva nel mondo, può riconoscersi nel significato storico e simbolico che questa data esprime. Delle tre feste nazionali il 4 novembre è, a mio avviso, la data che va meritatamente celebrata, perché è la celebrazione di una pagina fondamentale della creazione dell'identità del popolo italiano, della nascita della sua memoria storica condivisibile.  A quegli che non sa che cosa significa il 4 novembre per l'Italia, consiglio di fare una visita a Redipuglia o all'Altare della Patria e di meditare davanti alla tomba del Milite Ignoto. E forse capirà!

"Tutti avevano la faccia del Cristo nella livida aureola dell'elmetto. Tutti portavano l`insegna del supplizio nella croce della baionetta, e nelle tasche il pane dell`ultima cena e nella gola il pianto dell`ultimo addio" (*)

MARIO MATTIUSSI

(*) Preghiera del caduto (anonimo) che si trova nel Tempio Ossario, sacrario a Udine, che custodisce le salme di 25.000 caduti Italiani della Prima Guerra Mondiale 1914/18