Al via la XVI edizione del MittelCinemaFest, Festival Centro Europeo del Cinema Italiano che, anche nel 2018, porta in varie città una selezione variegata dei migliori film usciti quest’anno in Italia.

Grazie alla collaborazione tra l’Istituto Italiano di Cultura di Budapest e l’Istituto Luce Cinecittà, che da anni si impegna per promuovere il Cinema italiano nel mondo, i film proposti porteranno sugli schermi ungheresi delle storie che faranno emozionare, ridere e riflettere. Fondamentale, anche quest’anno, la collaborazione con la Budapest Film e con i cinema Puskin e Tabàn di Budapest, luoghi in cui il festival ha mosso i suoi primi passi nell’ormai lontano 2003.

Con il passare degli anni il MittelCinemaFest è diventato sempre di più un evento atteso, l’attenzione per il cinema italiano sembra essersi riaccesa di anno in anno, tanto che sono sempre di più i distributori ungheresi che acquistano film italiani. Quest’anno verranno proiettate, durante il festival, delle pellicole acquistate da Mozinet, Cinenuovo, Cirko Film e ADS Service, il che dimostra come uno degli obiettivi principali di questa manifestazione, ovvero quello di far conoscere sempre più film italiani al pubblico ungherese, stia mostrando pian piano i suoi frutti. A tal proposito si ricordi anche che quest’anno, oltre a Budapest, alcuni dei film toccheranno la città di Szeged, proiettati presso il Belvárosi mozi e, per la prima volta, verranno proiettati anche presso il cinema Apollo di Debrecen.

La XVI edizione del MittelCinemaFest si presenta quindi ricca di storie forti, spaziando tra varietà di generi e di tematiche, raccontando sotto innumerevoli aspetti l’Italia di oggi e, soprattutto, facendolo con sapienza ed originalità. Il cinema italiano sa ancora offrire emozioni, questa selezione di film mostra non solo quell’innata voglia di raccontare e di raccontarsi, ma anche la capacità che il cinema stesso ha di seguire i movimenti della società dei nostri tempi, di inserirsi tra le pieghe dell’umanità e, con sincerità e compartecipazione, narrare storie che, in qualche modo, sono anche nostre