Al lungo elenco degli italiani che hanno fatto la storia del Club Atlético Peñarol da oggi si aggiunge anche quello di Michele Fini, il vice allenatore sardo venuto in Uruguay insieme al fedelissimo Diego Lòpez, ex bandiera del Cagliari e allenatore di diverse squadre in Italia. Sei mesi dopo l’arrivo ai "Carboneros", il duo cagliaritano ha subito centrato l’obiettivo sognato dai tifosi: vittoria del torneo Clausura della Primera División seguita da un’altra vittoria nello spareggio per la definizione del titolo di campione assoluto del 2018.

Per Fini -ex calciatore con un passato in Ancona, Salernitana, Catania, Ascoli, Cagliari, Siena- il Clásico di domenica contro il Nacional non è stata una partita come tutte le altre. Al minuto ‘88, con il punteggio di 1 a 1 in una gara molto equilibrata, López viene giustamente espulso per aver rubato la palla a un giocatore del Nacional prima di una rimessa laterale. A guidare il Peñarol per tutti i tempi supplementari della finale fino alla vittoria ci ha pensato lui, Michele Fini, l’uomo-assist più efficace del campionato di serie A
2008-2009 con il Cagliari. A decidere il risultato fiale è stato un calcio di rigore realizzato
dal capitano, "El Cebolla" Cristian Rodríguez. Tra gli altri, in campo con lui, anche il centrocampista Walter Gargano, ex Napoli e con due piccole esperienze all’Inter e al Parma.

"In Italia ci seguono in tanti e ora sanno che abbiamo vinto il campionato uruguayo" ha dichiarato emozionato e in italiano a fine partita ai microfoni di Tenfield il vice allenatore Fini. "Questa è la nostra più grande soddisfazione della carriera sportiva, personalmente l’evento più bello che ho mai vissuto nel calcio. A Cagliari siamo riusciti a salvare la squadra ed è stata una grande soddisfazione ma vincere un campionato è qualcosa di molto più grande. Questa squadra ha dimostrato di avere grande personalità, enormi qualità tecniche in grado di cambiare le partite in ogni momento".

Intervistato nei mesi scorsi da Gente d’Italia, Fini aveva parlato di questa come "un’esperienza nuova e affascinante" intrapresa per seguire il fido Diego López su richiesta di quest’ultimo: "Bisogna adattarsi a un modo diverso di vedere il calcio anche se qui ho trovato un gruppo eccezionale che mi ha fatto inserire molto bene". Tanta gioia naturalmente anche per il grande protagonista del cinquantesimo titolo nazionale del Peñarol: dopo anni tra le panchine di Cagliari, Palermo e Bologna, tra esoneri e lotte per la salvezza, Diego López ha finalmente centrato la prima grande vittoria: "Non ho potuto disputare da giocatore il Clásico, però il destino mi ha dato la possibilità di rifarmi e nel migliore dei modi. Ringrazio il presidente che mi ha portato qui, il mio amico José "Pepe" Herrera che ha curato i contatti affinché arrivassi in giallonero, mia moglie e i miei figli che ora stanno festeggiando a Madrid. Stare lontano dalla famiglia è difficile, però la gioia che sto vivendo ora rappresenta uno dei momenti più emozionanti della mia vita".

Matteo Forciniti