Il municipio di Porteña, nella provincia di Cordoba, ha voluto festeggiare i vent'anni del gemellaggio con Sommariva del Bosco, che si trova in Italia, in provincia di Cuneo. La cerimonia è stata tenuta dal sindaco Carlos Baigorria, assieme a Bruna Ponso e Giovanni Viotto che che sono stati tra i promotori del gemellaggio con la località italiana avvenuto tra il 6 e l'8 novembre 1998.

A Porteña c'è anche un monumento che ricorda l'avvenimento e lì si sono dati appuntamento le autorità locali per l'anniversario. Bruna Ponso e Giovanni Viotto sono arrivati in Argentina dall'Italia proprio per l'occasione. È stata inoltre anche 'scoperta' una targa che ha voluto celebrare questo primo ventennale, un avvenimento questo preceduto dal Coro Polifonico Municipal de Porteña che ha interpretato gli inni nazionali argentino e italiano.

Porteña, che ha una popolazione di quasi 13.000 abitanti, si trova nel Departamento San Justo, nella provincia di Cordoba. Come buona parte delle località di questa regione, anche Porteña deve la sua nascita alla grande emigrazione europea del secolo XX e le prime tracce di questo municipio risalgono al 1882. Oggi Porteña mantiene un forte legame con l'Italia, grazie, in particolare, alla gastronomia: popolari nella città tutti i tipi di pasta, ma anche tipici dolci fatti in casa e le conserve.

Sommariva del Bosco, il comune gemellato con la località argentina, ha invece circa 6.500 abitanti. Ubicato nella provincia di Cuneo, la sua storia risale invece all'inizio del secondo millennio, 1059, successivamente poi conteso più volte tra i Savoia e i Roero. E questo gemellaggio argentino-italiano rappresenta solo uno dei tantissimi legami che uniscono il Piemonte al grande Paese sudamericano. Infatti molto forte è stata l'emigrazione in Argentina in particolare poi proprio dalla provincia di Cuneo. E su questo grande fenomeno che coinvolse centinaia di migliaia di piemontesi, in particolare dall'Unità d'Italia fino ai primi decenni del XX secolo, sono stati pubblicati anche diversi libri tra i quali si possono ricordare quelli scritti da Giancarlo Libert, che ha analizzato il fenomeno attraverso la diverse provincie del Piemonte.