Un tribunale cambogiano ha condannato gli ultimi due ex Khmer Rossi all'ergastolo per genocidio. I due, Nuon Chea, 92 anni, e and Khieu Samphan, 87, sono gli ultimi leader dei Khmer Rossi sopravvissuti, e stanno già scontando una condanna al carcere a vita per le scomparse e le deportazioni forzate avvenute durante il loro sanguinario regime, alla fine degli anni '70.

L'ACCUSA: GENOCIDIO
Il tribunale ha applicato a Khieu Samphan l'accusa di genocidio con l'aggravante dell'associazione a delinquere, mentre Nuon Chea è stato condannato per lo stesso reato con l'aggravante della responsabilità del comando. Le due condanne, emesse separatamente, si riferiscono allo sterminio degli appartenenti alle minoranze Cham e vietnamite: in tutto 1,7 milioni di persone, un crimine contro l'umanità in violazione della Convenzione di Ginevra.