Giunge a una tappa importante l'operazione ''recupero della memoria'' in tema di lotta alla mafia cominciata alla fine degli anni '40, che ha avuto vari snodi come il convegno organizzato a Corleone nel 1998 nel 50simo anniversario dell'assassinio di Placido Rizzotto e la legge del '99 su ''Nuove norme in materia d'interventi contro la mafia e di misure di solidarietà in favore delle vittime di mafia e dei loro familiari'' che recepì un ddl fimato dai deputati Ds Angelo Capodicasa, Pippo Cipriani e Vladimiro Crisafulli per dare un riconoscimento ai familiari di sindacalisti, in gran parte contadini e lavoratori, morti per difendere i lavoratori e combattere i mafiosi.

La legge riconosceva 46 vittime tra sindacalisti e politici. Ai loro familiari vennero dati 50 milioni di lire. Oggi le vittime riconosciute sono 48. La Camera del lavoro di Palermo ha chiesto al Comune di dedicare alle vittime strade, piazze, giardini e il primo appuntamento nel calendario della memoria è il prossimo 5 dicembre quando largo del Camoscio, nel
quartiere Bonagia, a Palermo sarà intitolato a Giuseppe Puntarello dirigente della Cgil ucciso il 4 dicembre 1945 a Ventimiglia di Sicilia (Pa).

Il passaggio successivo sarà il 7 dicembre con l'intitolazione della via del Bassotto a Felicia Impastato, la madre di Peppino, donna forte che ha sempre lottato perché la verità sulla morte del figlio non fosse sepolta da versioni di comodo. Le intitolazioni seguiranno il calendario della memoria che comincia il 6 agosto 1944 con l'uccisione a Casteldaccia di Andrea Raja, segretario della Camera del lavoro del paese e membro del Comitato di controllo dei "Granai del popolo" cui venne affidato l'incarico di distribuire ai poveri tutte le provviste alimentari che arrivavano. È questo, forse, il primo delitto di mafia di un sindacalista, comunista, che si batteva per la povera gente.

Il calendario termina il 24 marzo 1966 quando a Tusa (Me) venne ucciso il sindacalista socialista Carmelo Battaglia. Il calendario stilato dalla Cgil per le strade da intitolare non riguarda solo sindacalisti e politici uccisi ma anche le persone che hanno combattuto per l'ideale dei propri cari uccisi come appunto la madre di Impastato o Francesca Serio la madre del sindacalista Salvatore Carnevale.