Potrebbe avere un epilogo diverso la storia dell’ultimo campionato di calcio uruguaiano vinto dal Club Atlético Peñarol guidato da Diego López, ex bandiera del Cagliari e allenatore di diverse squadre in Italia.

Protagonista della vicenda è il vice allenatore sardo Michele Fini al primo anno in Uruguay seguendo il fedelissimo López che è stato oggetto di un ricorso presentato dal Nacional. Durante i supplementari dello spareggio per la definizione del titolo di campione assoluto vinto dal Peñarol lo scorso 11 novembre, l’assistente tecnico avrebbe preso la guida della squadra dopo l’espulsione dell’allenatore per un comportamento irregolare nei confronti di un giocatore avversario.

Come hanno spiegato gli avvocati dei "Tricolores" motivando la loro domanda, Fini sarebbe rimasto a bordo campo per diversi minuti dando indicazioni alla squadra e solo in un secondo momento durante i supplementari avrebbe abbandonato il terreno su suggerimento di un dirigente "carbonero". Al centro del ricorso c’è la mancanza dell’abilitazione della posizione dell’ex cagliaritano presso la Auf, l’associazione calcistica dell’Uruguay.

Così lo ha motivato l’avvocato Hernán Navascués alla stampa locale: "Il ricorso del Nacional si basa sulla violazione dell’articolo 10 dello statuto dell’allenatore. Questo statuto dice che l’allenatore deve avere l’abilitazione corrispondente, cosa che il Peñarol non ha fatto con Fini. Questa è la prima volta nella storia che noi facciamo un’azione del genere, a me personalmente non piace ma c’è stata una chiara violazione della normativa". A sostegno della sua tesi, Navascués ha citato anche altri precedenti nella storia del campionato uruguaiano con le sentenze del Tribunale sportivo che è intervenuto per condannare casi di dirigenti in panchina senza la dovuta autorizzazione.

Ma quante possibilità ci sono, realisticamente, che il verdetto dell’ultimo Clásico venga ribaltato a tavolino? Molto poche a giudicare anche dalle reazioni dei tifosi del Nacional coscienti delle difficoltà di un intervento del genere: secondo un sondaggio di Ovación, la stragrande maggioranza dei tifosi si trova in disaccordo con il club sulla scelta di questa posizione che viene criticata da oltre il 60% dei partecipanti al sondaggio e approvata solo da un 24%.

Il Peñarol, intanto, concentra la sua difesa basandosi sul fatto che la normativa parla espressamente di allenatori e non riguarda gli assistenti tecnici come il caso di Fini, ex calciatore del Cagliari passato anche da Ancona, Salernitana, Catania, Ascoli e Siena. La sentenza del tribunale della federazione -che attraversa, tra l’altro una fase molto delicata a seguito dello scandalo "Aufgate"- sarà inappellabile e verrà pronunciata nei prossimi giorni.