Giuseppe Conte ci crede. "Confidiamo" di convincere l’Europa sulla bontà della manovra anche se "non andrò a Bruxelles con un libro dei sogni ma mi confronterò sui numeri". Continua a mostrare ottimismo il premier, al termine di una giornata, quella di ieri, trascorsa nelle aule del Parlamento per l'informativa in vista del Consiglio europeo del 13 e 14 dicembre. Il primo inquilino di palazzo Chigi, alla vigilia di un vertice fondamentale con il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, è ottimista e a dir poco "convinto" che la trattativa possa sfociare in una soluzione positiva e che si possa, così, evitare la procedura di infrazione.

Con lui in missione ci sarà anche il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, che ieri, in un convegno, ha detto che "è possibile evitare" la procedura di infrazione nei confronti dell'Italia "ma si tratta di prendere una decisione politica rispetto a varie alternative". Sulla trattativa pesa anche il "fattore Francia": il ripensamento di Emmanuel Macron su alcune misure dopo la protesta dei "gilet jaune" e le promesse fatte che potrebbero portare a sforamenti fino al 3,5% del rapporto deficit/pil nel 2019. "

Guardiamo con attenzione alle misure annunciate ieri da Macron: secondo i nostri calcoli non si sposano con il deficit/Pil annunciato entro fie anno. La Francia dovrà per forza aumentare il deficit e si aprirà anche un caso Francia, se le regole valgono per tutti: ma noi non lo speriamo" ha sottolineato il vicepremier, Luigi Di Maio. E l'altro vicepremier, Matteo Salvini, ha aggiunto duro: sarebbe "inaccettabile un atteggiamento di un tipo nei confronti di Parigi e uno diverso nei confronti di Roma. La nostra manovra è la migliore possibile, non voglio pensare alla possibilità di due occhi chiusi a favore di Macron e sanzioni incredibili e impensabili nei confronti dell'Italia. È un'ipotesi che non prendo neanche in considerazione".

Secondo il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro, il piano del governo francese che potrebbe portare a uno sforamento del tetto del 3% del rapporto deficit/Pil "è certamente un elemento nuovo nel dibattito europeo". Anche se fonti comunitarie a Strasburgo sottolineano che c’è una differenza sostanziale tra i due paesi: nel caso dell'Italia c’è un documento programmatico di bilancio, mentre in quello della Francia c’è al momento solo un discorso, quello pronunciato da Macron.

Nel merito della manovra restano in ogni caso i due provvedimenti "bandiera" di M5s e Carroccio, quota 100 e reddito di cittadinanza che, come ha spiegato Tria, costeranno meno di quanto preventivato. "Credo ci siano gli spazi per vedere che il costo di queste misure sarà inferiore a quello preventivato: si tratta di vedere come usare queste questo minor costo" ha sostenuto. E Salvini ha assicurato: "abbiamo chiuso sulla sostanza, ma il numeretto non ve lo dico" aggiungendo poi che sarà "garantita quota 100 per tre anni".