"I sondaggi? Lasciano il tempo che trovano", scriveva due giorni fa dal Centro America Alessandro Di Battista in un suo post su Facebook. Un tentativo di rincuorare il Movimento che, da una rilevazione all'altra, vede assottigliarsi la sua quota di consensi. E l'ultimo sondaggio Swg per La7 (per il tg di Mentana) dimostra che il trend continua. I 5Stelle perdono ancora l'1,1 per cento scendendo al 26,2 per cento (nella settimana precedente c'era stato un timido tentativo di risalita). Il gap tra i due alleati-avversari sale così a quasi 6 punti perché la Lega - nei giorni della manifestazione di piazza del Popolo - è attestata al 32 per cento, stabile dopo una continua ascesa.

Ma il segnale forse più preoccupante per il governo è la sfiducia nei confronti della manovra. Perché i giudizi negativi salgono al 53 per cento, mai così alti negli ultimi due mesi rispetto al 48 per cento dell'ultima rilevazione, a metà novembre, e al 46 per cento
del 26 ottobre. Segno che la preoccupazione per la procedura di infrazione e l'incertezza sui contenuti dei due provvedimenti chiave - reddito di cittadinanza e quota cento - stanno provocando più di un'apprensione.

Per quanto riguarda le altre forze politiche, il Pd - in piena bagarre congressuale, tra candidature ritirate e voci di scissioni - è in leggero calo, meno 0,1 per cento, a quota 17,5%; Forza Italia prende mezzo punto, e sale all'8,7%, e Fratelli d'Italia cresce dello 0,4% attestandosi al 3,7 per cento. Dietro continua a crescere +Europa di Emma Bonino, al 3 per cento (+0,2). Stabile Potere al popolo al 2,4 con Liberi e uguali (che continua a essere sondato con lo stesso nome anche se le forze politiche che lo compongono sono in rotta) al 2,3 per cento.

L'altro sondaggio pubblicato il 10 dicembre, realizzato da Tecné per Quarta Repubblica, vede differenze non sostanziali. La Lega viene accreditata di un consenso ancora più ampio, al 33,2 per cento contro il 25,5 per cento dei 5Stelle, con un gap dunque ancora più rilevante. Il Pd è al 17 per cento, Forza Italia al 10,9 per cento. La sensazione è però che il dato più significativo sia quello sulla manovra. E che nelle prossime settimane gli effetti della legge di Bilancio, nel bene e nel male, si faranno sentire di più sulle intenzioni di voto degli italiani.